Continua a restare al centro del dibattito pubblico la questione del nuovo ospedale di Vasto. Ad intervenire questa volta sull'annosa vicenda è il presidente della V° Commissione Sanità il dott. Olivieri. L’analisi fatta dal presidente è condivisibile.
Sono un infermiere e vorrei dare un contributo al dibattito con una riflessione, frutto della mia esperienza. Il nuovo Ospedale di Vasto, di cui abbiamo necessità , deve avere alcune caratteristiche: orientamento verso l’acuzie, integrato con il territorio, dotato di tecnologie per l’informazione e la comunicazione e deve avere una nuova organizzazione,e dotazione tecnologica, solo cosi si riescono ad offrire, prestazioni di qualità . Oggi gli ospedali moderni non si misurano sui posti letto ma sulla capacità di dare prestazioni di salute. L’esigenza è di andare verso la centralità del cittadino e quindi dare risposte vere ai suoi bisogni: solo un sistema a rete di cui l’ospedale è una componente insieme con la medicina generale, gli ambulatori, i servizi diagnostici, i distretti di base, le guardie mediche ed i centri di riabilitazione e di lungodegenza, può offrire tali risposte. Il nuovo ’ospedale non è portato a trattare pazienti con necessità di cure a lungo termine, ma deve divenire sede di gestione di processi complessi ed interdisciplinari, tramite la collaborazione tra diversi specialisti, l’informatizzazione, etc. Inoltre l'organizzazione e la gestione di un nuovo ospedale non può più essere scandita dalle tradizionali divisioni per discipline mediche ma basarsi sulla tipologia delle attività : degenze ordinarie, terapie intensive, blocco operatorio, dipartimento di urgenza ed emergenza, ricoveri diurni, ambulatori, laboratori, servizi clinici e tecnici di supporto. Il Manager che gestirà la sanità nel nostro territorio dovrà preoccuparsi di assicurare l’efficienza operativa delle strutture, degli impianti e delle attrezzature, di promuovere l’integrazione tra le diverse esigenze dei professionisti, di contenere i costi di funzionamento dei servizi, degli acquisti e del personale, e non deve pensare solo a tagliare i servizi. Oggi c'è una crescente necessità di garantire cure a lungo termine dunque intorno all'ospedale , il territorio deve avere un’adeguata rete di supporto ed integrazione tramite: strutture riabilitative fisiatriche, cardio-respiratorie, unità speciali per il coma prolungato, strutture per le cure alla fine della vita (Hospice), lungodegenze clinico-internistiche e geriatriche, unità di assistenza per pazienti affetti dal morbo di Alzheimer, residenze per disabili psichici o fisici, siano giovani o adulti, residenze sanitarie per anziani in condizione di disabilità . La realizzazione del nuovo Ospedale, non deve, quindi, essere vista come un’alternativa, al vecchio, ma come un potenziamento di fondamentale importanza per lo sviluppo dell’offerta sanitaria di questo territorio, ma soprattutto deve integrarsi con il territorio.