Ancora ritrovamenti di residuati bellici in territorio di Vasto, in un'ultima occasione nelle acque di mare antistanti la foce del torrente Lebba, a poca distanza da Punta Penna.
Questa mattina si sono svolte le operazioni di brillamento in mare del materiale, presumibilmente risalente alla seconda guerra mondiale: un mortaio inglese da 81 mm, un proietto da 76 mm, un proietto da 56 mm, bossolame vario ed una cassetta di munizionamento di piccolo calibro.
"Gli ordigni, contenenti ancora esplosivo e quindi potenzialmente pericolosi - spiega il comandante dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Vasto, il tenente di vascello Giuliano D'Urso -, sono stati opportunamente imbracati e trasferiti in zona di sicurezza dai palombari del Nucleo S.D.A.I. (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Ancona, competente per territorio e, successivamente, fatti brillare in un idoneo punto individuato a circa due miglia dalla costa mediante il posizionamento sullo stesso di una cosiddetta 'contro carica' esplosiva".
Aggiunge ancora D'Urso: "Le operazioni si sono svolte con successo ed in totale sicurezza sotto il coordinamento e con l’assistenza logistica della Guardia Costiera di Vasto, grazie all’impiego della motovedetta CP 517, che ha inoltre collaborato alle operazioni di messa in sicurezza del tratto di mare interessato dalle operazioni di brillamento. I Nuclei S.D.A.I. sono reparti Operativi della Marina Militare dislocati sul territorio che hanno, tra i compiti istituzionali, proprio l’intervento d’urgenza su ordigni esplosivi residuati bellici in mare e lungo la battigia".
Il comandante del Circomare coglie infine l'occasione per ricordare il numero blu ‘1530’, sempre attivo per le emergenze in mare su tutto il territorio nazionale, un servizio gratuito "a conferma dell’impegno del Corpo delle Capitanerie di Porto profuso per la salvaguardia della vita umana in mare".