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Impianti sportivi dell'Opera Salesiana, via libera all'acquisizione del Comune

Disco verde in assise civica

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Perplessità  e inviti all’approfondimento non hanno spostato di una virgola la maggioranza di centrosinistra che, ignorando le richieste di rinvio provenienti dai banchi dell’opposizione, ha votato a favore.

Via libera dell’assemblea civica all’acquisizione al patrimonio comunale dell’impianto sportivo dell’Opera Salesiana.

Le minoranze – secondo le quali è stata firmata una cambiale in bianco - non hanno partecipato al voto.

Il dibattito ha evidenziato forti dubbi sull’intera operazione, nonostante il sindaco Luciano Lapenna abbia speso più di una parola in favore dell’acquisizione, ritenuta “conveniente” per l’ente sulla scorta di una valutazione degli uffici tecnici. Questi i termini dell’accordo votato ieri dagli undici consiglieri di maggioranza presenti in aula (dove non sono passate inosservate le assenze): l’Opera Salesiana cede l’intero impianto sportivo -  il cui valore è stato stimato in 4 milioni e 100mila euro – e il Comune si impegna ad accollarsi le restanti rate di mutuo pari a un milione e 90mila euro.

“Cioè alle stesse condizioni che hanno permesso l’accensione del mutuo”, ha precisato il sindaco, il quale è riuscito ad ottenere dal Credito Sportivo una dilazione sui tempi, in modo tale da avere rate di importi inferiori spalmate in un arco temporale più lungo. Lapenna che ha parlato “ di una certa urgenza nel chiudere la partita e di come eventuali ritardi sarebbero stati di pregiudizio”, ha rinviato la discussione sulla futura gestione ad un altro momento. Completamente ignorate le richieste delle minoranze che, pur non essendo pregiudizialmente contrarie all’acquisizione, hanno insistito sulla necessità di un approfondimento in ordine alla capacità di indebitamento dell’ente e ad un piano di investimenti.

“Non si può votare a favore del provvedimento solo perché lo dice il sindaco, anche perché le sue parole non possono rappresentare delle garanzie”, ha insistito Nicola Del Prete (indipendente), “nessuno è in grado di dire che questa è una operazione vantaggiosa senza le carte. Mancano elementi di valutazione. In mancanza di un piano di investimenti l’acquisizione si può rilevare fallimentare, come è già successo in passato e vorrei evitare di fare l’elenco”. Sul rinvio dell’argomento ha insistito Massimo Desiati (Progetto per Vasto) che, dopo aver sollevato alcune questioni pregiudiziali, ha riferito della visita effettuata in via San Domenico Savio per rendersi conto di persona delle condizioni in cui versa l’impianto sportivo “che presenta una palestra in cui ci piove ed un campo di calcio da sistemare”. Di “salvataggio ad personam” ha parlato Davide D’Alessandro che ha messo in guardia l’amministrazione dal creare un precedente che potrebbe spingere altre istituzioni a bussare alla porta del Comune. “L’ente ha il dovere di mettere a posto gli impianti di proprietà, prima ancora di acquisire quelli degli altri”, ha rincarato la dose il consigliere indipendente, “altro aspetto cruciale è la gestione. Sono pronto a scommettere che sarà l’Opera Salesiana ad aggiudicarsi il bando che verrà indetto dopo l’acquisizione”.

A questa ipotesi ha sbarrato la strada Gabriele Barisano (Psi), mentre Domenico Molino (Pd) ha sostenuto che “l’operazione è meritevole, non grava sotto l’aspetto finanziario, ma preoccupa la futura gestione”.

Anna Bontempo

LA NOTA DEL PD DI VASTO - Il Partito Democratico di Vasto, il gruppo consiliare e gli assessori esprimono piena soddisfazione nell’aver portato a termine e con successo la problematica legata alla struttura sportiva dell’Opera Salesiana Don Bosco, che annovera beni quali la palestra, il campo di calcio e i parcheggi.

Un’operazione importante che consente di salvaguardare ed acquisire una proprietà consistente e proseguire nel segno della continuità le attività sociali, sportive e  culturali e pensare anche alla creazione di una vera e propria cittadella dello sport. La procedura, seguita di persona dal sindaco di Vasto presso il Credito Sportivo e i Salesiani di Roma, ha ricevuto il benestare degli uffici dell’ente, dell’Opera Salesiana Don Bosco e dello stesso Credito Sportivo di Roma.

Il voto favorevole della sola maggioranza di centrosinistra consente, quindi, di rispettare il lavoro svolto dai Salesiani per la collettività vastese in tanti anni ed evitare possibili speculazioni su di un’ area appetibile ad esclusivo danno della nostra città. Dispiace, invece, che la minoranza di centrodestra vastese, rispetto alla delicatezza del problema, ha reagito con un incessante ostruzionismo, uscendo fuori dall’aula consiliare al momento del voto e perdendo così la possibilità di dare un segnale positivo alla città di Vasto.

LA NOTA DELLE MINORANZE - In una nota la posizione sulla vicenda dei consiglieri Massimo Desiati, Andrea Bischia, Etelwardo Sigismondi, Nicola Del Prete, Antonio Monteodorisio e Francesco Paolo D'Adamo.

Falsa e provocatoria la ricostruzione che la maggioranza fa della discussione in aula circa l’acquisizione al patrimonio comunale della struttura sportiva dell’Opera Salesiani di Vasto.

Vero è che grande è stata la superficialità con cui si è provveduto ad un atto che avrebbe avuto necessità di un serio approfondimento di carattere amministrativo e finanziario. Questo, infatti, è quanto richiesto dalle opposizioni a cui, con un colpo di mano, è stato impedito l’esame del provvedimento in Commissione, nonostante l’impegno in tal senso preso dal Presidente del Consiglio in Conferenza Capigruppo. In definitiva, la maggioranza ha deciso di acquisire gli impianti dei Salesiani, sostituendosi nel debito per un importo di oltre un milione di euro, senza aver fornito elementi di valutazione, senza l’esame della capacità di indebitamento del Comune, senza un piano di investimenti, senza alcuna indicazione circa la gestione futura degli impianti, senza aver stimato lo stato delle strutture ad oggi carenti al fine del loro immediato utilizzo, senza una visione generale circa lo stato degli altri impianti già di proprietà comunale. Nessun atteggiamento ostruzionistico né, tantomeno, il rifiuto, di principio, dell’acquisizione ma soltanto la legittima richiesta di valutare l’opportunità e la congruità di un’operazione che impegnerà il Comune per i prossimi 20 anni.

 

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