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Soldi chiesti ai commercianti vastesi per le luci di Natale: 'Un altro atto persecutorio'

Giovani in Movimento al Comune: 'Perché niente sgravi?'

a cura della redazione
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Chiedere ancora soldi agli esercenti pubblici per l’installazione, fuori dalle proprie attività, delle luminarie natalizie che già comprano loro e per le quali pagano loro la bolletta della luce, sembra veramente la prosecuzione di una lotta senza fine al commercio vastese”.

Lo afferma Marco di Michele Marisi, responsabile di ‘Giovani In Movimento’, il sodalizio dei giovani del centrodestra vastese.

“L’ultimo pezzo di carta che gli esercenti di Vasto hanno ricevuto o stanno ricevendo in questi giorni, dopo quello che chiedeva la rimozione delle insegne a bandiera – ha spiegato di Michele Marisi - è un modello di ‘domanda di licenza per la realizzazione di impianti elettrici provvisori per illuminazioni pubbliche straordinarie’, con tanto di specifiche per gli innumerevoli allegati che dovranno presentare, per installare semplicemente le luci di Natale. 32 euro di marche da bollo e documentazione simile, tra poco, a quella che si richiede a chi deve costruire una casa. Non solo, dunque, i commercianti si preoccupano di creare un clima festoso in città illuminando le strade a spese loro… gli si chiede anche di pagare una tassa! Insomma, tra crisi e continue imposte, ci mancava solo questa".

"Qualcuno obietterà – prosegue - che è la legge che lo stabilisce. Bene, ma visto che è l’articolo 57 del ‘Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza’ a decretare ciò, il Comune, consapevole delle norme, avrebbe potuto programmare e prevedere degli sgravi a beneficio di chi avesse partecipato all’abbellimento della città durante le festività natalizie, così da fargli recuperare la curiosa tassa e da invogliare, addirittura, a rendere più accogliente Vasto".

"Ma che ci vuoi da questi? Loro spengono il cervello, voi spegnete le luminarie!” è la provocazione che lancia Marco di Michele Marisi.

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