Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Cuperlo: "Abbiamo dimenticato l’importanza di bucare le coscienze, prima ancora che i video"

L'incontro a Palazzo d'Avalos con il candidato alla segreteria del Partito Democratico

Condividi su:

Nell’incontro di ieri sera a Palazzo d’Avalos, programmato per le 18,30 ma iniziato con un’ora di ritardo, Gianni Cuperlo ha prima di tutto manifestato le sue scuse per il ritardo rompendo il ghiaccio e spiegando come a Trieste, sua città d’origine, anche un minuto di attesa può arrivare a scatenare la protesta del pubblico.
Dopo aver quindi ringraziato tutti i presenti in sala (circa 200), Gianni Cuperlo, maturo avversario di Renzi e Civati nelle primarie che porteranno all’elezione del segretario nazionale del Partito democratico, ha messo da parte “l’ascia di guerra” del confronto con i suoi avversari, salvo alcuni riferimenti velati ma non troppo in fase conclusiva, concentrando la sua attenzione e le sue parole su un esame generico, ma non generalizzante, della situazione politica italiana degli ultimi anni e, in particolar modo della situazione della sinistra italiana.


Nonostante la politica sia stata una passione per me fin da quando ero giovane, non avevo mai pensato di candidarmi alla guida del mio partito e forse anche per una difficoltà psicologica o legata alla mia formazione intellettuale.  Solitamente nei grandi partiti del passato, non solo di sinistra ma anche di destra, era un clima collettivo a proporre una candidatura e dire le due paroline “mi candido” poteva anche risultare antipatico. Ma il cambiamento è segno dei tempi così come p segno dei tempi il fatto che,  per questi motivi, mi sono ritrovato a frequentare con una certa intensità le platee televisive, pur non avendolo mai pensato.

[…] Ecco,  mi hanno detto che io non buco il video ed è vero. Ma la realtà è che credo che nel costante tentativo di bucare il video, forse abbiamo dimenticato l’importanza di bucare le coscienze. Ed è forse per questa mia primaria preoccupazione primaria che,  di fronte ad una platea immensa e alle migliaia di persone che sono dietro alle telecamere non mi emoziono mentre continuo a farlo emozionarmi di fronte a voi, nel vedervi che mi aspettate e che ci aspettiamo per capire in che direzione portare l’Italia. 

[…] Un partito non lo puoi confondere con un alleanza o una coalizione; non è un programma di governo, non lo tieni assieme per approvare le riforme. Un partito è una comunità che pensa e che si esprime su questa ragione di fondo, ed è giusto, anche di fronte agli errori fatti e alle difficoltà, tornare ad immaginare il partito in questo senso.

 […] Noberto Bobbi,o commentando le inconcludenze della sinistra italiana disse "discutono del loro destino senza discutere della loro natura ma non capiscono che è discutendo della loro natura che potranno discutere del loro destino” e aveva ragione.

Affrontando le difficoltà della crisi economica e sottolineando l’esigenza da parte dell’Italia di ripartire e rinascere con un nuovo vigore all’indomani del periodo forse più buio e drammatico della sua storia, Cuperlo ha letteralmente incantato il pubblico degli uditori arricchendo il suo intervento con precisi riferimenti tecnici, economici e soprattutto con citazioni culturali e di livello, efficaci e pungenti.
Dalla strage di Prato paragonata alle prime pagine dell’ Oliver Twist di Dickens all’ "I have a dream" di Martin Luter King nel 1963, passando per il Sistema periodico di Primo Levi come esempio principe della dignità del lavoro italiano, Cuperlo non ha voluto soltanto raccogliere attenzione e consensi, ma ha cercato di smuovere le coscienze portandole a riflettere saggiamente, e per gradi, su quanto il nostro Paese e il Mondo siano cambiati in questi ultimi 20 anni.

Non il comizio politico fine a se  stesso quindi, ma la dinamicità di pensiero e l’espressione vera di quanto la cultura, intesa come atteggiamento di pensiero radicato e vivo nell’essere umano, possa contribuire nella risoluzione di problemi che, spesso, trovano origine in una cornice di valori dimenticata. Invertita e sempre più attenta al singolo piuttosto che alla comunità, è quella cornice che va recuperata, secondo Cuperlo, affinché si possa tornare a rispondere con serietà al compito che la Repubblica si assume nell’articolo 3 della nostra Costituzione, ovvero quello di […] rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, di fatto [...] limitano la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Condividi su:

Seguici su Facebook