Da Claudio Zimarino, dei Verdi di Vasto, riceviamo e pubblichiamo:
''In riferimento alle dichiarazioni apparse sulla stampa relativamente all'argomento della tutela della costa vastese desidero manifestare innanzitutto la soddisfazione per l'accoglimento da parte dell'assessore regionale all'Ambiente Franco Caramanico dell'idea di presentare un progetto di Legge Regionale per la creazione di una riserva naturale lungo la costa, idea lanciata nello scorso mese di ottobre dai Verdi di Vasto. Vorrei sottolineare, in attesa di acquisire il testo della proposta di Legge di cui si fa ampia citazione sulla stampa e di cui non c'è ancora traccia nell'archivio telematico della Regione, alcuni punti:
• un articolo di Legge (art. 41 della Legge Regionale numero 38 del 1996 ''per l'Appennino Parco d'Europa'') prevede che le aree del tracciato dismesso e da dismettere della rete ferroviaria siano destinate a verde agricolo (pertanto sono già vincolate) in attesa del Progetto Speciale Territoriale, di iniziativa regionale, per la salvaguardia ambientale, ecologica e paesaggistica della zona. Le varie Amministrazioni regionali che si sono succedute fin qui non si sono mai occupate della questione, sono così trascorsi quasi dieci anni dalla legge menzionata senza nulla di fatto. Quel che ci preoccupa è anche il fatto che tale Progetto sia scomparso dai piani dell'Assessore Caramanico!
• La Provincia è intervenuta l'anno scorso sulla questione attraverso la definizione di un protocollo di intesa con i Comuni, la Regione e RFI, con cui si dava mandato alla Regione di preparare uno studio di fattibilità per le aree del tracciato da dismettere, studio che non ci risulta sia stato commissionato dalla Regione (in merito il Consigliere regionale dei Verdi ha presentato una interpellanza per avere notizie sulla pratica nello scorso mese di dicembre);
• Non è pensabile che i Comuni possano esercitare i diritti di prelazione sulle aree del tracciato ferroviario dismesso senza un intervento di coordinamento, tramite uno studio di fattibilità od un progetto speciale territoriale della Regione. Se inoltre l'acquisizione di tali aree fosse subordinata alla disponibilità finanziaria dei Comuni, si troverebbero mille scappatoie e giustificazioni per l'inerzia, inerzia che sta caratterizzando l'operato di tutti gli Enti Locali in questo momento.
• Ci sfugge il nesso fra le due proposte lanciate dal Governo regionale, ovvero la costituzione di una società di trasformazione urbanistica e la creazione di una riserva naturale, che ci sembrano due proposte difficilmente conciliabili.
Di fronte a tali considerazioni chiedo all'assessore Caramanico di fare chiarezza ed esprimere pubblicamente la sua opinione sulle questioni da noi sollevate comunicando se e quali risorse finanziarie siano disponibili nel bilancio regionale per tutelare in maniera effettiva la nostra costa. Ritengo a questo punto necessario che il Governo regionale si faccia sempre più guida attiva di questo processo di tutela ambientale''.