''L'insetto trovato nel piatto del bambino ricoverato era nei surgelati forniti da una ditta esterna, per cui non si può parlare di carenza igienica delle cucine dell'ospedale''. Lo afferma la direzione generale della Asl di Lanciano-Vasto a proposito dello sgradevole episodio verificatosi ieri e denunciato al Tribunale dei Diritti del Malato dal padre di un piccolo paziente ricoverato nel reparto di Pediatria del San Pio da Pietrelcina a Vasto. ''Dalle prime verifiche - si sottolinea nella nota - è emerso che i protocolli sono stati tutti rispettati e che la causa è da attribuire alla fornitura del prodotto surgelato utilizzato per la preparazione della pietanza. Non è stata ravvisata, fino ad ora, l'inosservanza di adempimenti di carattere legislativo e tecnico, anche se sono in corso ancora controlli approfonditi sui processi dell'intero ciclo della ristorazione in ospedale che, comunque, avviene in cucine sottoposte a interventi di disinfestazione e sanificazione ogni mese, quando non si ravvisi la necessità di prestazioni straordinarie. I cibi, poi, posti in contenitori coperti con carta stagnola o pellicola per alimenti, vengono trasportati in carrelli termici chiusi e dispensati nei reparti da personale munito di guanti, camice e cuffie. E' stato in ogni caso sospeso l'utilizzo del prodotto sotto accusa, sostituito con un'altra marca''.
L'episodio ha dato comunque l'occasione al direttore generale Michele Caporossi per auspicare una diversa collaborazione con le associazioni che operano a tutela dei malati: ''La direzione aziendale - dice - ritiene fondamentale il ruolo del Tribunale dei Diritti del Malato. Il nostro desiderio è di dar vita con il volontariato a gruppi di lavoro finalizzati alla proposizione costruttiva di percorsi atti a migliorare la qualità dell'assistenza e alla soluzione concreta dei problemi che possono verificarsi''.