C’è tempo fino al 30 novembre per raccogliere la somma mancante ai 5 milioni di euro di capitale sociale necessario per avere il via libera dalla Banca d’Italia per l’inizio operativo della Banca di Vasto di Credito Cooperativo.
Lo ha ricordato il presidente della nascente banca vastese, Giorgio Del Borrello, nell’aprire sabato mattina il convegno a Palazzo d’Avalos per fare il punto della situazione e ribadire l’intenzione a voler completare l’iter burocratico. La società è stata regolarmente costituita il 4 dicembre del 2011 con tanto di statuto e assegnazione cariche sociali. Erano stati raccolti, nel corso di un lavoro di preparazione e sensibilizzazione durato 5 anni, 3 milioni e 488mila euro con 980 soci, poi è subentrata, nel corso dell’attività istruttoria, una nuova normativa nello scorso aprile, che ha elevato il capitale minimo portandolo alla soglia dei 5 milioni. Un cambio delle regole in corsa. Eppure tutta la documentazione era stata regolarmente presentata, tanto che il 22 ottobre 2012 era state notificate alla società delle irregolarità formali da sanare a dimostrazione già dello stato in essere della nuova banca.
«Siamo moderatamente ottimisti, anzi prudentemente ottimisti – ha affermato Del Borrello – perché finalmente Vasto possa avere la banca, che non ha mai avuto, necessaria per la sua economia e al benessere del vivere sociale. Abbiamo tutta la volontà di volerlo fare». Il presidente della Banca di Vasto ha evidenziato come nonostante ci siano già in città 16 sportelli (agenzie) bancari «di fatto sono solo delle rappresentanze locali di banche che hanno sedi e interessi non propriamente vastesi. Sono solo banche da asporto, da raccolta, e nulla più». A tirare le somme banche senza anima attente al portafoglio e nessuna attenzione al tessuto e alla storia sociale ed economica del territorio. Ed è per queste considerazioni che Del Borrello ha insistito che la Banca di Vasto che verrà vuole rimanere solidamente ancorata al territorio pensando al Vastese in un’area che comprenderà i comuni di Vasto, San Salvo, Cupello, Casalbordino e Pollutri.
Il presidente della Banca di Vasto ha avuto parole di amicizia verso la Banca di Credito Cooperativo della Valle del Trigno, in sala era presente il collega presidente Nicola Valentini, in quella che ha definito una concorrenza collaborativa «perché più banche locali ci sono meglio è per le comunità ». E gli ha fatto eco proprio Valentini che nel salutare ha ricordato il valore della cooperazione «che aiuta a costruire un mondo migliore» ribadendo i concetti di mutualità , solidarietà e localismo per una banca di credito cooperativo che per certi versi appare in contraddizione con il concetto di impresa bancaria che mai come ora ha un ruolo di «predatore» delle risorse economiche del territorio. Valentini ha anche sottolineato come ci sia due elementi temporali che sembrano giocare a sfavore rallentando l’impegno del presidente Del Borrello e della sua squadra: una crisi economica devastante e il cambio delle norme per costituire il nuovo istituto di credito. La volontà c’è, si spera anche di recuperare in tempo utile anche le risorse finanziarie necessarie.
E’ stato l’avvocato Vincenzo Bassi a moderare l’incontro con gli interventi di Alfredo Savini, presidente della federazione delle Banche di Credito Cooperativo di Abruzzo e Molise, Michele Samuele Borgia, dell’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara, Pierfilippo Verzaro, responsabile legale di Federcasse Roma, Giuseppe Mauro, ordinario di Politica Economica presso la facoltà di Economia dell’Università D’Annunzio, e Antonio Cuculo, vicepresidente del comitato di adesione.