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Llicenziato da oltre due mesi e in attesa della mobilità da 75 giorni

Gabriele Cerulli: 'Bastava un semplice click a determinare l'ultimo passaggio della pratica'

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Licenziato l’11 luglio, ed ancora in attesa della mobilità, a  causa del totale menefreghismo manifestato dal comportamento dalla Edos srl (ex spa), la società per cui io ed altri 12 dipendenti lavoravamo prima di essere mandati a casa con una doppia procedura per esubero nel settore amministrativo. Non entro nel merito degli sviluppi giudiziari che il provvedimento ha già cominciato a partorire, nel rispetto dei Giudici del lavoro chiamati ad occuparsi delle singole posizioni che hanno impugnato il licenziamento.

Il Presidente della Edos, anche di fronte ad uno di essi, ha recentemente dichiarato e ribadito, nel giro di pochi minuti, che la procedura era stata espletata e rispettata in ogni suo singolo passaggio. Suppongo che non abbia detto la verità, perché altrimenti avremmo già dovuto percepire almeno la prima mensilità della messa in mobilità. Prova ne sia che ci sono voluti 75 giorni per un semplice click, un ditino sul tasto invio della piccola documentazione, da parte dell’azienda alla preposta commissione provinciale che va a determinare l’ultimo passaggio della pratica di mobilità. Una chiara dimostrazione di quanto valga per questi signori la vita umana ed il rispetto verso quelle Istituzioni che garantiscono loro la possibilità di fruire di agevolazioni e contributi: dagli accreditamenti della Regione alla recente franchigia di due mesi per i pazienti ricoverati.

Solo due ore e, dopo 75 giorni, il problema è stato risolto intanto perché ci stavo lavorando da una decina di giorni, avendo captato dov’era nasceva il problema, poi grazie all’intervento e all’impegno pressanti attuati dalla commissione provinciale preposta nelle persone del dottor Modesti, del dottor Pierantoni e della dottoressa Puglielli che ringrazio di cuore e a nome anche dei miei colleghi. Un sentito ringraziamento va anche al dottor Trovato, responsabile del Centro per l’Impiego di Vasto e alla signora Gabriella dipendente del medesimo ente. Un ultimo, ma non meno prezioso grazie va all’amico Giuseppe Rucci (Cgil) che ho attivato con successo mettendosi a totale disposizione nonostante appartenga a settore diverso dalla sanità e al consigliere provinciale Etelwardo Sigismondi (Fratelli d’Italia) che ha mosso i primi passi nel dirigermi verso i presidi di merito.

                                                                                                                                                                                                                                                                               Riceviamo e pubblichiamo

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