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REVISIONE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL PRG, LE RICHIESTE DI ''PORTA NUOVA''

a cura della redazione
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Sta per giungere al termine il lavoro intrapreso dall'amministrazione comunale per la revisione delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale. In merito l'associazione civica ''Porta Nuova'', presieduta da Michele Celenza, ha indirizzato una dettagliata nota all'assessore Anna Suriani ed alla Commissione comunale Urbanistica ricordando le richieste di modifica delle norme proposte dall'associazione. Innanzitutto si chiede la definizione dei Piani di Recupero del Nucleo Antico previsti dall'attuale art. 98 delle Norme Tecniche di Attuazione. ''Sarebbe la premessa - dice Celenza - per un intervento organico, nonché la condizione necessaria per poter accedere ad eventuali finanziamenti pubblici''. Richiesta, inoltre, la revisione dello stesso art. 98 nella parte in cui consente, entro blandi vincoli quantitativi, pressoché ogni intervento di ristrutturazione edilizia ed urbanistica in tutto il centro storico, compresa la totale demolizione e successiva ricostruzione di interi edifici e altresì la parte in cui consente, sempre nel centro storico, la modifica delle altezze, delle facciate, dei volumi. Indice puntato poi sull'adozione di un regolamento per l'arredo, il decoro e l'igiene dell'ambiente urbano che fissi criteri minimi sull'aspetto delle strade, delle facciate, del verde pubblico, non solo nel centro storico, ma nell'intero centro abitato. Da individuare, poi, le aree, i complessi e gli edifici di interesse storico, artistico ed ambientale su tutto il territorio comunale, precisando quelli da sottoporre a tutela e a restauro conservativo e quelli suscettibili di interventi di manutenzione, di risanamento igienico e di ristrutturazione edilizia. Infine il commento: ''Centro storico, decoro urbano, edifici di interesse storico presenti in città: su questi argomenti l'opinione pubblica cittadina - afferma Celenza - appare particolarmente sensibile attorno a questi argomenti. Eppure l'attenzione dell'amministrazione comunale è stata in passato - quando c'è stata - solo sporadica, e sempre legata a qualche episodio particolare. Non si tratta di impedire i lavori necessari a mantenere il centro storico abitabile, né comunque di allestire un'anacronistica programmazione onnicomprensiva; ma di stabilire un quadro generale minimo di riferimento che tuteli e valorizzi il patrimonio cittadino nel suo insieme. Questo quadro generale a Vasto manca; e così in gran parte del meridione. Ma appartiene alla sensibilità comune di cittadini ed amministratori, dalle Marche in su, in tutto il resto dell'Italia. Scontiamo un'arretratezza culturale che, in quanto tale, non conosce distinzione di partiti o schieramenti. Alle forze politiche, di maggioranza e di opposizione, chiediamo lo sforzo di creare le premesse per consentire alla città intera questo salto di civiltà''.
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