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ASL LANCIANO-VASTO, ''UN'AZIENDA CON CINQUE STABILIMENTI''

a cura della redazione
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Un unico presidio ospedaliero diviso in 5 'stabilimenti', ognuno dei quali con una ''mission'' ben definita e con professionalità (è l'obiettivo) da far invidia. E' questa la prospettiva futura dell'assistenza sanitaria nel territorio della Asl Lanciano-Vasto, che sarà statuita nell'atto aziendale in via di definizione, e che verrà inviata all'assessorato regionale alla Sanità entro la fine di questo mese. Una soluzione che decreta in maniera chiara la sopravvivenza dei cinque ospedali dell'azienda sanitaria (Vasto, Lanciano, Gissi, Atessa e Casoli) che vedono così allontanarsi qualsiasi ipotesi di chiusura. L'annuncio arriva direttamente dal direttore generale della Asl, Michele Caporossi. ''E' inutile nasconderlo - ammette Caporossi - l'indice di attrattività delle nostre strutture era piuttosto basso e questo non certo per la scarsa professionalità degli operatori, ma per la totale assenza di investimenti e programmazione. Noi siamo partiti proprio dall'analisi di questo aspetto, che rappresenta il fulcro del nostro progetto: realizzare un sistema della salute con un livello di qualità dei servizi che metta la nostra azienda alla pari con gli standard nazionali''. Di qui gli investimenti in attrezzature e infrastrutture e l'arrivo di nuovi primari, cui spetta il non facile compito di dare nuovo slancio ai reparti. Basti pensare che la pianta organica della Asl è sottodimensionata di 500 dipendenti: ne erano previsti 2.900, ne sono in servizio 2.400. Proprio sugli aspetti legati al personale il manager ha posto con forza l'accento, evidenziando i danni causati al miglioramento della qualità dalle recenti disposizioni regionali relativi al blocco delle assunzioni. ''Credo - ha sottolineato - che non si possano applicare blocchi indiscriminati, perché potrebbero vanificare gli sforzi che stiamo compiendo per recuperare i ritardi accumulati nei confronti di altre realtà. Queste considerazioni le ho già prospettate agli interlocutori istituzionali che hanno ruolo e competenze per affrontare il problema, magari attraverso l'introduzione di correttivi, sempre nel rispetto dei vincoli imposti dal patto di stabilità''. Non mancano poi riferimenti al taglio di posti letto, compiuto proprio nella Asl Lanciano-Vasto, che l'hanno portata all'ultimo posto della classifica regionale. ''Il punto - ha continuato Caporossi - non è il numero di letti a disposizione, perché non è una riduzione in questi termini che penalizza l'assistenza offerta ai cittadini. Occorre spostare l'attenzione, invece, alla ripartizione delle risorse, poiché è con quelle che si rilanciano le attività. Senza investimenti, in termini di attrezzature, miglioramento delle strutture e di personale sarà vanificato il nostro impegno di portare i nostri ospedali ad avere pari digniità con tutti gli altri. Abbiamo professionalità giuste e adeguate per curare i nostri pazienti qui e curarli bene, perché non occorre più emigrare in altre strutture, diverse da noi solo perché più patinate. Abbiamo ottimi medici, siamo bravi quanto gli altri: con più risorse riusciremo a migliorare anche le attrezzature e il confort. Se una battaglia dev'essere fatta per la sanità di questo territorio, questa è l'unica possibile''.
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