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VERTENZA DENSO, NEL MIRINO LA POCA CHIAREZZA

a cura della redazione
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E' tra le principali fonti di polemica politica, in questi giorni, la delicata situazione che interessa centinaia di lavoratori della Denso di San Salvo, costretti a fare i conti con non pochi dubbi e timori relativi al loro futuro occupazionale ed alle prese con la cassa integrazione scattata lo scorso 5 febbraio. Argomenti come questi dovrebbero unire, ed invece continuano a dividere. La sconfortante analisi arriva da due interventi relativi alla scottante questione, da parte del rappresentante di ''Impegno per San Salvo'', Giovanni Artese, e del giovane consigliere comunale di Forza Italia, Vito Evangelista, entrambi a prendere spunto dall'ultimo Consiglio comunale svoltosi a San Salvo ed avente all'ordine del giorno proprio la vertenza-Denso. Rimarca Artese: ''Le lamentele su come l'intera vertenza della cassa integrazione ordinaria è stata gestita giungono direttamente dai lavoratori, che si chiedono perché la politica, che ha gli strumenti per sapere, non dica se l'azienda intende vendere oppure rilanciare (con un piano industriale) oppure semplicemente trasformare in magazzino lo stabilimento di San Salvo. Lavoratori stessi che si stupiscono di come alcuni rappresentanti della Rsu possano sbandierare come una vittoria la riduzione dei cassintegrati a 240 a settimana. Quello che dunque verifichiamo, e non per la prima volta, è un modo di agire per nulla trasparente. Occorrebbe, semmai, in una situazione così difficile l'assunzione di un atteggiamento responsabile, fatto di franchezza e dialogo e, soprattutto, di disponibilità ed equità nei confronti di chi si sacrifica per mettere in condizione l'azienda di affrontare le difficoltà contingenti e facilitarne la ripresa sul mercato''. Evangelista, su un piano più squisitamente politico, è fortemente critico nei confronti della maggioranza di centrosinistra che non ha voluto accogliere la proposta della minoranza di istituire una ''unità di crisi permanente'', presieduta dal presidente del Consiglio comunale e composta da un componente della maggioranza e da uno della minoranza che unitamente al sindaco avrebbero chiesto un incontro alla società Denso mantenendo poi contatti costanti per conto del Consiglio comunale, e quindi della cittadinanza, oltre che con l'azienda giapponese anche con tutte le istituzioni coinvolte o da coinvolgere. ''Era una delle occasioni nelle quali si doveva dimostrare una certa 'elevazione intellettuale' - sottolinea Evangelista - e, superando i contorsionismi della politica, si doveva firmare il documento di istituzione, consapevoli della poca efficacia ma altrettanto sicuri di fare il possibile per quelle che sono le proprie competenze. La proposta è stata invece bocciata''. Infine l'affondo: ''In altre circostanze la minoranza ha proposto delle iniziative, in modo particolare per problematiche serie e rilevanti, come la sicurezza e la scuola, ed anche in questi casi la maggioranza ha bocciato le richieste ripresentandole dopo qualche settimana rivendicandone la paternità. A quanto pare - conclude - il problema è riconoscere ad una parte politica il merito di cercare soluzioni ai problemi. La loro concezione della politica è questa: La primogenitura di una idea ha più importanza dell'affrontare un problema''.
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