Da Fabio Giangiacomo, capogruppo del Partito Democratico nella passata esperienza di centrosinistra in Consiglio comunale a Vasto, riceviamo e pubblichiamo.
La grave situazione occupazionale del nostro comprensorio ed i prossimi decisivi appuntamenti politici impongono a tutte le persone responsabili una profonda riflessione e scelte coraggiose. Il caso Golden Lady e i sempre più ricorrenti fallimenti di imprese di tutti i settori non possono lasciarci insensibili spettatori di scenari sempre più cupi.
In questo quadro, il futuro del Pd rappresenta, in ogni caso, un elemento decisivo per aprire una nuova fase fatta però di competenza, concretezza e serietà. Le vicende recenti in Abruzzo, anche di tipo elettorale, testimoniano - però - la urgente necessità di un approccio diverso alla politica che riguarda non solo i contenuti ma anche il metodo di lavoro e di coinvolgimento. Nel nostro comprensorio si parla troppo di nomi e possibili cariche senza che questo venga accompagnato da un partecipato disegno programmatico che riavvicini i cittadini alla politica. Finita l’era del libero debito pubblico e della svalutazione competitiva, nessuno è più in grado di assicurare opere pubbliche o investimenti privati solo perché è dentro o vicino alla cd. “stanza dei bottoni”.
Occorre, invece, una classe dirigente diffusa, appassionata del proprio territorio e attenta a cogliere tutte le opportunità e tramutarle in progetti articolati, capaci di attrarre investimenti pubblici e privati, in linea con una idea condivisa di sviluppo.
Fatte queste premesse, la scelta di Renzi per il prossimo congresso e, si spera, per la guida del Paese, a questo punto appare quella che meglio intercetta questa necessità di innovazione e insieme di partecipazione e concretezza. Con molta umiltà ritengo che il prossimo congresso del Pd rappresenti una valida occasione per Vasto e per il comprensorio per riallacciare fattivi rapporti con le categorie sociali e finalmente far decollare quel “patto per il territorio” premessa indispensabile ad un nuovo progetto di sviluppo che tenga in pari conto le esigenze del lavoro e la tutela dell’ambiente, senza inutili forzature o pericolose fughe in avanti.
Un valido esempio in questa direzione si è già realizzato con il Piano Regolatore Portuale di Punta Penna, dove amministrazioni e categorie sociali hanno concorso ad un progetto che potrà portare la ferrovia direttamente sul bacino portuale e che – contemporaneamente – è risultato utile alle imprese e ha superato tutte le valutazioni di compatibilità ambientale e le osservazioni tecniche delle associazioni ecologiste. Questo metodo deve condurre a creare i presupposti per la soluzione di tutti i problemi complessi del nostro territorio, da quello dell’articolazione dei servizi a quello dell’individuazione delle priorità infrastrutturali materiali e immateriali.
Purtroppo, un risultato analogo non si è potuto raggiungere con l’altro importante progetto strategico, riguardante la Costa Teatina, per il quale la Regione Abruzzo ha dimostrato, ancora una volta, tutta la sua incapacità di scelta e di sintesi.
Con questo spirito, a Vasto ho deciso non solo di supportare Renzi ma anche di creare un circolo di sostegno alla sua candidatura, aperto a tutti coloro che vogliano “partecipare” ad una nuova fase della politica, anche su scala locale.