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Resti di bare in un cassonetto: proteste, polemiche e disposizione di un'inchiesta

Il sindaco chiede 'luce' sulla vicenda, Progetto per Vasto va all'attacco

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Resti di casse da morto in legno e zinco gettate in un cassonetto dell’immondizia: il sindaco ordina una immediata inchiesta al Comando della Polizia Municipale. Progetto per Vasto attacca l’Amministrazione comunale.

A segnalare l’episodio, che si aggiunge ad altri del genere (il più eclatante il ritrovamento di resti di bare nel deposito comunale di San Leonardo) un sito web locale.

Quanto accaduto è gravissimo – ha dichiarato il sindaco Luciano Lapenna - Nessuno può procedere senza le autorizzazioni degli uffici comunali che, decisa la data, impartiscono ai cittadini interessati le indicazioni finalizzate al corretto smaltimento dei resti. Una cosa è certa, quei resti non dovevano trovarsi in un normale cassonetto e, pertanto, chi ha sbagliato deve essere perseguito nelle sedi opportune”.

“Il DPR n 254/2003 individua con precisione le modalità di raccolta e smaltimento di tali rifiuti - hanno evidenziato Massimo Desiati ed Andrea Bischia di Progetto per Vasto - ma sembra che il Comune di Vasto non ne sia a conoscenza, preso com’è a chiedere ai propri cittadini l’anticipazione del nuovo tributo Tares, in cui rientra anche quello per la raccolta dei rifiuti. Come vengono autorizzate e controllate le esumazioni che, periodicamente, si effettuano nel Camposanto cittadino? – si interrogano gli esponenti politici d’opposizione - Il Comune di Vasto come smaltisce tali rifiuti? I resti di casse mortuarie, rivestimenti di zinco e quanto altro, di cui al ritrovamento nel semplice cassonetto appena fuori i cancelli cimiteriali, da chi e come vengono prelevati?”

I consiglieri di Progetto per Vasto hanno immediatamente presentato un’interrogazione per far luce sulla vicenda. 

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