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Il diritto alla bi-genitorialità, è partita la lunga marcia di Antonio Borromeo

Da Vasto fino a Strasburgo per tutelare i diritti dei figli di coppie separate

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Era impaziente, non vedeva l’ora di cominciare il suo viaggio e finalmente questa mattina, poco dopo mezzogiorno, Antonio Borromei ha cominciato la sua marcia da piazza Diomede. Una lunga avventura da Vasto fino a Strasburgo, sede della Corte europea dei diritti dell’uomo, per difendere la bi-genitorialità, il diritto dei figli di crescere sia con la mamma che con il papà, anche quando sono separati.

Il vastese Borromeo, educatore di 46 anni separato con un figlio, percorrerà circa 4000 chilometri, toccando diverse città italiane, oltre 55 chilometri al giorno per dieci ore di marcia quotidiane. Zaino in spalla con pochi ricambi, alcune paia di scarpe sportive, computer e satellitare. Dal borsone spunta una simbolica croce di carta, con scritto: ‘Una croce ormai insostenibile. Bi-genitorialità… insieme si può’. Oggi arriverà a Pescara, un tratto in via eccezionale lo farà in auto ma solo per giungere in tempo per la manifestazione organizzata a supporto della sua protesta. Tante le città italiane toccate, parteciperà anche al programma Mattino cinque di Barbara D’Urso. Al ritorno sarà ricevuto al Ministero di Grazia e Giustizia a Roma.

L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e il Parlamento italiano affinché si faccia il necessario per rendere concreto e applicabile il principio dell’affido condiviso, o se si preferisce della bi-genitorialità.  “La legge esiste ma mancano gli strumenti per farla rispettare. Nei tribunali non viene veramente applicata dai giudici, eppure sia l’ordine degli psicologi che quello dei pediatri hanno stabilito che la bi-genitorialità è l’unica salvezza per i figli di coppie separate – spiega Borromeo -. Un bambino per crescere bene ha bisogno di entrambi i genitori. Perché nelle sentenze questo non viene rispettato? Con l’associazione ‘Che colpa ho io?’ ci battiamo per tutelare i diritti dei figli. Tra gli obiettivi anche la richiesta di applicare il doppio domicilio”. In programma poi altre battaglie, come quella per la tutela dei bambini nelle case famiglie.

L’iniziativa prende spunto da una sentenza pronunciata dalla Corte europea dei Diritti Umani di Strasburgo il 29 gennaio del 2013, a seguito della richiesta rubricata avanzata da un genitore italiano. Con tale pronunciamento, la Corte europea ha messo in luce l’inefficacia delle condanne inflitte dai Tribunali italiani ai genitori separati inadempienti circa i doveri derivanti dall’affido congiunto pur riconosciuto nelle loro sentenze.

L’iniziativa di Borromeo è sostenuta dalle associazioni ‘Pronto soccorso famiglia’ di Milano e da ‘Padri negati’ del dottor Giorgio Ceccarelli di Roma, ma anche da tantissimi altri movimenti e persone che in questi mesi di preparazione hanno manifestato la loro solidarietà. “In molti mi hanno chiamato per offrirmi il loro sostegno, organizzeranno banchetti nelle varie città, mi metteranno a disposizione un posto per dormire. Tanti papà mi hanno contattato per dirmi che hanno intenzione di fare un pezzo di  strada con me”. Attestati di solidarietà anche da alcune mamme e nonne. A Milano alcuni sostenitori hanno anche preparato magliette con scritto Papà Gump in omaggio al celebre film di Tom Hanks.

Durante la marcia saranno raccolte anche le firme di adesione alla sua protesta che si trasformerà in un’articolata proposta per rendere applicabile la legge. Ad oggi hanno sottoscritto l’iniziativa oltre 3500 persone.

L’avventura è partita, con il sorriso e un’energia contagiosa, Antonio Borromeo si è infilato lo zaino, ha salutato tutti e scherzando ha cominciato a camminare. L’8 giugno dovrebbe esser di nuovo a Vasto.

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