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Furti che si ripetono in serie nelle campagne del Vastese, agricoltori e amministratori a confronto

Affollata riunione nella sede della Cooperativa Euro Ortofrutticola del Trigno

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Tre trattori rubati in meno di un mese e mezzo, oltre a parecchie attrezzature agricole, un camion, concimi, prodotti di vario tipo e gasolio: i furti nelle zone agricole del territorio, tra Vasto, Cupello e Lentella in modo particolare, hanno avuto un’impennata vertiginosa.

Si sente spesso parlare di quelli in abitazioni e negozi, ma agli agricoltori non va meglio. Per discuterne e raccogliere concrete ipotesi d’intervento, nella sede della cooperativa Euro Ortofrutticola di San Salvo si è svolta un’affollata riunione promossa dalla Confederazione Italiana ASgricoltori (Cia). Presenti anche alcuni amministratori, tra cui il sindaco di Vasto Luciano Lapenna, l’assessore sansalvese Oliviero Faienza e il consigliere di Lentella Giannicola Roberti.

"Abbiamo voluto dare una risposta alle richieste degli associati preoccupati per questa situazione – spiega Giuseppe Torricella, vicepresidente provinciale Cia -: i furti, come quelli di polli, ci sono sempre stati, ma ora il problema è cresciuto. Basti pensare che un trattore può costare 30-40mila euro e anche più, se a un’azienda rubi un mezzo del genere la metti in ginocchio, specie in questo momento di crisi". Il problema è che pochi vivono in campagna, le terre di notte restano incustodite ed è facile per i malviventi agire. Molti agricoltori poi non hanno neanche l’assicurazione contro i furti: "I costi sono alti – dice il presidente provinciale Cia Nicola Antonio Sichetti – e non è facile stipulare le polizze a causa degli stretti vincoli imposti". Torricella prosegue: "Non si tratta più di ladri della zona, i furti degli ultimi mesi dimostrano che dietro c’è un’organizzazione strutturata, probabilmente malavita proveniente dal sud. C’è poi un’elevata presenza di stranieri, spesso senza lavoro, che diventano manovalanza per bande italiane". A tutto ciò si somma la carenza di uomini e mezzi delle forze dell’ordine.

Dall’analisi degli esponenti Cia, condivisa dai presenti, si è passati alle proposte: chiedere alla Camera di commercio di mettere a disposizione delle aziende agricole fondi per l’installazione di sistemi di allarme collegati con le caserme; avanzare una richiesta al prefetto di Chieti affinché conceda più risorse alle forze dell’ordine e coinvolgere tutto il Comitato sicurezza provinciale. Gli agricoltori propongono anche di organizzarsi in modo che all’allarme di furti non arrivi sull’appezzamento solo il proprietario ma anche altri di supporto; ma non possono essere soli, l’affiancamento delle forze dell’ordine è necessario. Questo lo ribadiscono anche Faienza e Roberti. Discussa, ma difficilmente praticabile, l’idea di adoperare i vigili nelle aree agricole o di installare delle telecamere.

Da parte degli amministratori è stata espressa massima disponibilità: "Possiamo provare a estendere il protocollo 'Milleocchi' previsto per il centro – ha suggerito il sindaco Lapenna – che instaura una collaborazione, tramite un numero unico, con tutte le forze delle zona e delle agenzie di sicurezza. Siamo anche disposti, seppur per cifre non alte, a impegnarci economicamente e a prendere esempio da altri Comuni se hanno individuato protocolli utili". In una riunione in cui traspariva tutto il senso d’impotenza degli agricoltori, è stata illustrata la situazione e sono state ipotizzate delle soluzioni, ora la Cia cercherà di coinvolgere le autorità giuste e il tavolo di sicurezza per mettere in pratica quanto suggerito.

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