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'Perché il Vangelo può salvare l'Italia' secondo monsignor Bruno Forte

Presentazione dell'ultimo libro del vescovo presso il Tribunale di Vasto

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Ospiti illustri ieri pomeriggio presso l'aula magna del Tribunale di Vasto, per la presentazione del libro del vescovo Bruno Forte dal titolo 'Perché il Vangelo può salvare l'Italia'.
A presentare l'opera, infatti, oltre all'Autore sono intervenuti il vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, l'onorevole Michele Vietti, e il presidente dell'Unione Giuristi Cattolici Italiani, il professor Francesco D'Agostino, introdotti e moderati dal dottor Gianni Riotta, noto giornalista e scrittore.


Dopo i saluti del sindaco Luciano Lapenna e del Presidente del Tribunale Antonio Sabusco, la lettura di una nota che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato per l'occasione e quindi l'inizio degli interventi con l'onorevole Vietti. "Il libro di monsignor Forte - ha dichiarato il vice presidente del CSM - non è un libro che va letto da soli, ma va letto insieme, perché è ricco di importanti spunti di riflessione ed è di utilità comune", soprattutto in un momento in cui "politica e partiti non godono di buona fama". Infatti, ha proseguito il vice presidente del CSM: "Monsignor Forte invece di accodarsi a questo andazzo che avrebbe anche del facile consenso, richiama il valore, l'importanza, la dignità dell'impegno politico. Non fa demagogia, non fa populismo, non delegittima, ma anzi prova a valorizzare la politica e a spiegare perché è un'attività per cui vale la pena impegnarsi". 

 

Poi il richiamo a una politica diversa da quella "da tifo da stadio": "In Italia ogni discussione vede accendersi le tifoserie e il nostro 'stadio della politica' prevede sempre e solo curve. Non è questo il modo di discutere di politica e di costruire quell'Italia concorde che rappresenta la premessa per vincere le difficili sfide che oggi ci si pongono davanti". Infine un accenno al valore dell'autonomia e indipendenza della magistratura, quale garanzia di imparzialità per tutti i cittadini.

 

A seguire, le considerazioni del professor D'Agostino: "Il libro di monsignor Forte ci porta a riflettere su qual è la dimensione e la specificità del messaggio evangelico; su questo bisogna fare un immenso sforzo di onestà intellettuale; sforzo che oggi raramente viene fatto, perché siamo portati a considerare il Vangelo e più in generale la religione Cristiana, come una tra le tante confessioni religiose. Abbiamo il dovere, con un enorme sforzo intellettuale, sia cognitivo che morale, di capire perché può avere senso affermare che solo il Vangelo può salvare l'Italia, quindi il titolo del libro di monsignor Forte, va inteso appunto in senso 'forte', non in senso 'debole'".


A chiudere l'evento, l'intervento dell'Autore, monsignor Bruno Forte, il quale ha parlato dell'opera come "un libro nato per amore". "Quando si sceglie la vanitas al posto della veritas - ha sottolineato monsignor Forte, citando Sant'Agostino -  prima o poi si distrugge tutto quello che si intendeva costruire, e anche ciò che si è costruito finisce col franare. C'è bisogno di dire cose che aiutino a costruire con realismo e umiltà un'Italia migliore" ha proseguito il vescovo. "Che le cose vadano male tutti possiamo dirlo, e a volte anch'io ho parlato di un disgusto della politica, ma - come ha colto l'onorevole Vietti - il mio libro vuole anche essere un invito a scegliere nel campo della politica un ruolo costruttivo, piuttosto che quello da 'grillo parlante'".


E infine la conclusione: "La politica non nasce nella Bibbia, nasce ad Atene; ma è nell'incontro con Gerusalemme che dona alla politica la dimensione di 'organizzare la speranza' che nasce la politica nel senso alto e nobile del termine, come l'hanno vissuta uomini come De Gasperi e tanti altri. Questa è la politica che mi augurerei rinascesse in questa nostra Italia, perché sia un Paese più libero, più unito, più concorde, secondo il sogno che ho voluto proporre".

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