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Violenza sulla donne tra le mura domestiche: 'Rompere il muro del silenzio'

Convegno dell'IdV a Vasto con la criminologa Roberta Bruzzone. 'Unire le forze' è indispensabile

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Prevenire e contrastare la violenza sulle donne è stato il tema trattato nel pubblico incontro dal titolo “Ombre e paure tra le mura domestiche, la violenza domestica come violenza sociale”, organizzato dal Coordinamento Donne Italia dei Valori di Vasto, tenutosi nel pomeriggio di ieri. La violenza fisica e psicologica sulle donne è un fenomeno dalle enormi dimensioni, che pian piano sta emergendo, ma che per larghissima parte continua a rimanere sommerso. Calci, pugni, maltrattamenti, percosse, ma anche schiaffi psicologici, le ferite non fisiche: sono le tante facce della violenza contro le donne. Relatori del dibattito: Eliana Menna, consigliere provinciale dell'IdV, Teresa Di Santo, presidente dell'associazione Emily, Annarita Guarracino, consigliera di parità della Provincia di Chieti, il senatore dell’IdV Alfonso Mascitelli, Maria Tresca, psicologa e, ospite d’onore, la criminologa Roberta Bruzzone coinvolta nei più importanti casi di cronaca degli ultimi tempi (la strage di Erba, gli omicidi di Sarah Scazzi e di Barbara Cicioni, per citarne alcuni). In una gremita Multisala del Cinema Corso un uditorio eterogeneo, giovani donne con mamme e nonne, ma anche molti uomini, segno che le campagne di sensibilizzazione all’argomento stanno funzionando. Soddisfazione è stata espressa in merito dalla presidente dell’associazione Emily che è presente sul territorio con azioni di prevenzione ed educazione, anche nelle scuole. Le violenze si consumano e vengono celate tra le mura domestiche, troppo spesso per vergogna e altrettanto spesso per la mancanza di riferimenti a organismi che possano ascoltare, indirizzare e aiutare le donne concretamente.La violenza drammaticamente c’è e, spesso e volentieri sono i mariti, compagni o ex partner a commetterla, è quanto riferito dalla Bruzzone che, nel suo intervento, ha sottolineato come i barbari autori di atti brutali siano gli “insospettabili”. La violenza, come più volte sottolineato, sia dalla famosa criminologa che dal senatore Mascitelli, non ha barriere sociali, ma colpisce tutti i ceti. Il messaggio lanciato all’unanimità da tutti i relatori del convegno è stato forte e chiaro: per arginare la violenza sulle donne e rompere il muro del silenzio in primis “è necessario tenere alta l’attenzione sul fenomeno sempre più dilagante ed allo stesso tempo nascosto” e unire le forze: centri antiviolenza, forze dell’ordine, istituzioni più vicine per prevenire, ma anche gestire questo mostro che quotidianamente miete vittime in tutto il nostro Paese.
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