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I 'dieci comandamenti' della nuova era della comunicazione politica

La relazione del prof. Iorio al terzo incontro di FO&PA: 'La forma è nulla senza sostanza'

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Uno, noi siamo storie. Due, le campagne elettorali non si vincono: è l'avversario che le perde. Tre, la pubblicità negativa è la negazione stessa della politica. Quattro, una campagna riuscita è quella in cui il politico non è solo sul manifesto, ma è il manifesto. Cinque, ogni presidente è un candidato che si chiama “desiderio”. Sei, si vota per un uomo, non per un partito. Sette, si vota per un'idea, non per un'ideologia. Otto, si vota per il futuro, non per il passato. Nove, esercizio del potere e campagna elettorale hanno strategie opposte. Dieci, la forma è nulla senza sostanza. Questi i “dieci comandamenti”, i dieci punti cardine attorno ai quali girano le strategie della nuova era della comunicazione politica illustrati dal prof. Eugenio Iorio, docente di Comunicazione Politica e Pubblica presso l'Università di Bari, durante il terzo incontro del ciclo di conferenze organizzate dalla Scuola di formazione politica FO&PA che si è tenuto ieri pomeriggio presso la Pinacoteca di Palazzo d'Avalos. Ad introdurre la relazione del prof. Iorio, nell'appuntamento moderato dal giornalista Pino Cavuoti, dopo il saluto del coordinatore di FO&PA, Nicola Salerni, l'intervento di Christian Lalla, amministratore di 'Spindoctoring', che ha tratteggiato il profilo della figura professionale dello spin doctor con una gustosa carrellata di “trucchi del mestiere” e riferimenti storici agli “occulti manovratori” delle campagne elettorali dei protagonisti del Novecento, da Mussolini a Bush, passando per Kennedy e Blair. “Lo spin doctor – ha spiegato Lalla – serve a sondare e controllare l'informazione, a pianificare e valorizzare l'immagine del leader, ma anche a distrarre l'opinione pubblica e l'avversario politico attraverso uno specifico spin, un effetto controllato al fine di 'girare' una certa notizia in modo che venga recepita dal pubblico a seconda dell'intento”. A seguire, il Prof. Iorio si è addentrato nei complessi meccanismi della “nuova era” della comunicazione politica: “Chi si occupa di comunicazione deve molto al marketing, perché proprio il marketing ci permette di analizzare a fondo quello che è il contesto in cui avviene una competizione elettorale. La nuova era della comunicazione politica si differenzia dalla precedente, legata ai mass media, per l'utilizzo di nuove forme di comunicazione, sempre più spesso interattive e partecipative, come i nuovi media, in particolare i social media”. La relazione è proseguita analizzando i paradigmi degli obiettivi, delle strategie e dell'immagine nella comunicazione politica, con tre riferimenti esemplificativi alle campagne elettorali che si sono distinte nella direzione dell'innovazione: quella di Silvio Berlusconi, Barack Obama e Nichi Vendola. Una sapiente miscellanea di elementi di teorie e tecniche della comunicazione politica conclusa con quello che può essere visto come un 'avvertimento' al mondo politico: “I cittadini non sono stupidi, qualunque strategia nel tempo è destinata a fallire, se non è supportata da una politica concreta: la forma è nulla, senza sostanza”.
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