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'No alle biomasse': cittadini chiamati alla mobilitazione. Al via la raccolta firme

In tanti allo stand organizzato dal Comitato cittadino per la tutela del territorio

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Sarà stata la bella giornata di sole che ha invogliato molti ad uscire. Sarà stato che il tema, la realizzazione della centrale a biomasse in territorio di Punta Penna, a ridosso della riserva naturale di Punta Aderci, sta coinvolgendo sempre più i vastesi, ed ecco che stamattina in tanti si sono recati allo stand organizzato dal Comitato cittadino per la tutela del territorio per firmare i moduli che saranno presentati al Comune, alla Provincia e alla Regione per cercare di evitare la realizzazione della centrale. Circa 400, fino all'ora di pranzo, le firme raccolte dai promotori dell'iniziativa che, però, non si fermano qui e hanno intenzione di organizzare anche un'assemblea pubblica il 3 dicembre per portare avanti le ragioni della loro protesta. Ragioni che risiedono in cinque obiettivi: chiedere alla Regione di riesaminare l'autorizzazione rilasciata per la centrale a biomasse a Punta Aderci. Impedire l'insediamento ad alto impatto ambientale nella zona di Punta Penna. Installare, almeno a Vasto e San Salvo, delle centraline per il monitoraggio della qualità dell'aria. Istituire, almeno su scala provinciale, il Registro dei Tumori e istituire un comitato zonale permanente di consultazione e controllo. "Stiamo anche pensando di organizzare un comitato delle mamme per la tutela della salute dei figli rispettando i cinque punti che stanno caratterizzando la raccolta firme di oggi", afferma una delle tante donne e mamme presenti all'iniziativa con i loro bambini. "Non avevo mai visto una partecipazione come quella di oggi - afferma senza nascondere la propria soddisfazione Michele Celenza, presidente dell'associazione civica 'Porta Nuova' e tra i promotori del Comitato - ogni giorno si avvicinano al Comitato (che attualmente conta una cinquantina di aderenti, ndr) persone nuove che non avevo mai visto prima". Una partecipazione di popolo forse sintomo di una sensibilizzazione che sta aumentando sempre di più a Vasto dove i cittadini si stanno scontrando con il 'problema biomasse'. Comitato che si è autotassato per portare avanti queste manifestazioni. Più di mille euro spesi tra la pubblicità sonora, risorso al Tar (che l'ha visto unico promotore dato che il Comune si è rifiutato di costituirsi davanti ai giudici amministrativi), manifesti, volantini e tassa di occupazione del suolo pubblico. "Vogliamo ringraziare di cuore i legali che ci stanno seguendo in maniera gratuita in questa battaglia, gli avvocati Vittorio Emanuele Russo e Mariagrazia Mancini - continua Celenza - il nostro obiettivo è quello di evitare che in futuro si ripetano situazioni del genere". Una manifestazione, quella di oggi, che oltre alla centrale a biomasse, ha voluto alzare il livello di attenzione anche su altri progetti che, secondo gli attivisti in piazza, sarebbero 'devastanti' per il territorio. Una battaglia che va di pari passo con il documento che 3 dei partiti della maggioranza di centrosinistra (IdV, Sel e Rifondazione comunista) hanno presentato al sindaco Lapenna. "I partiti hanno posto un problema di verifica della maggioranza - ha tenuto a specificare Celenza -, da parte nostra accogliamo con piacere che hanno voluto sollevare anche problemi di natura ambientale e siamo contenti se, come singoli soggetti e a titolo individuale, vogliono entrare a far parte del comitato. Lo ripetiamo siamo un comitato apartitico. In ogni caso sollecitiamo chi non ha ancora espresso la propria posizione, come il Partito Democratico e Nicola Del Prete a esprimersi in maniera".
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