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'Vasto, città triste': tra ordinanza sulla musica, controlli e 'appetiti' esterni

Le riflessioni di un'operatrice commerciale del centro storico

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Ieri sera, 26 luglio 2011, ho preso una pausa dal mio lavoro e ho fatto un giro per la città più bella d’Abruzzo, la nostra “Atene dell’Adriatico”. Se non fosse stato per il fatto che era il giorno di Sant’Anna avrei pensato ad un giorno di novembre, non tanto per il clima, anch’esso infausto, ma soprattutto per le facce di quelle poche persone che passeggiavano. E’ vero, non bisogna disturbare la quiete pubblica, è vero che per gestire l’ordine pubblico ci vuole un po’ di energia in più, è vero tutto ciò che asseriscono i nostri amministratori, ma sant’Iddio non si può desiderare una città tristre, una città senza anima! L’amministrazione ha emesso un’ordinanza estremamente confusa e penalizzante per chi vuole lavorare, ma di contro non esercita alcuna azione contro chi lavora male o contro quegli operatori che pur di portare a casa il “malloppetto” esercitano la loro attività in modo scadente facendo scadere tutta la città. Gli imprenditori che lavorano seriamente nel settore turistico e che credono in questa città perché la sentono parte della loro vita pretendono che anche l’Amministazione comunale metta in atto modalità tali da permettere loro di lavorare serenamente senza esporli ai capricci degli altri cittadini. Il signor sindaco, in ragione delle ordinanze che emette, deve valutare attentamente l’impatto che le stesse hanno sui comportamenti dei cittadini. L’altra sera, verso mezzanotte, nel nostro locale, in piena attività, sono arrivati due poliziotti perché chiamati dal solito vicino al quale non sta bene mai nulla; hanno fatto letteralmente un’irruzione come stessimo commettendo chissà quale grave reato, ci hanno contestato che il volume della musica era alto, abbiamo chiesto loro di misurare i decibel emessi con un fonometro, ci hanno risposto “... ma quale fonometro, ma quali decibel, seguite il buon senso e non disturbate il prossimo!” Ma ci rendiamo conto di come siamo ridotti! Caro amico Sindaco, attenzione! Altri sprovveduti amministratori non rendendosi conto di ciò che facevano hanno messo la città in mani “straniere” varando un piano regolatore scellerato, non ripetiamo lo stesso errore con le attività turistiche. Lei sa meglio di chiunque altro che Vasto è una città appetibile e gli “investitori” puntano essenzialmente a due settori: l'edilizia e le attività turistiche. La prima è già stata saccheggiata, per la seconda... bontà Sua. Caro amico Sindaco faccia il possibile perchè Vasto resti a chi ama Vasto! Buon lavoro.
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