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Musica di notte a Vasto e l'"altra campana"

Dibattito aperto sull'ordinanza '24.30'

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L’ormai famosa ordinanza '24.30' del Comune di Vasto ha dato la stura a coloro che desiderano lo sballo notturno fino alle prime luci dell’alba di far sentire a gran forza le proprie ragioni, spesso amplificate da chi, strumentalmente, vuole solo attaccare l’amministrazione. Ritengo però, per una corretta e trasparente informazione, che se in una società civile è giusto ascoltare le ragioni degli uni sia altrettanto utile porre attenzione alle ragioni degli altri. A titolo personale ritengo che siamo di fronte ad un piccolo problema, che riguarda una minoranza dei cittadini vastesi composta da alcuni giovani e da alcuni gestori di locali pubblici. Gruppi che stanno montando ad arte il fatto per farlo diventare il caso dell’estate 2011, come se le croniche difficoltà in cui si dibatte il turismo locale dipendessero anche da questa disposizione. Nulla di più falso. Da sempre il turista che da lontano sceglie di trascorrere qualche giorno di vacanza a Vasto lo fa per ragioni che con la musica nulla hanno a che vedere. Lo fa per la bella ed ampia spiaggia di sabbia fine, lo fa per il colore e la limpidezza del nostro mare, si lascia attrarre dall’attribuzione della bandiera blu, dall’idea di gustare piatti tipici locali, magari un buon brodetto, di visitare il centro storico e curiosare tra chiese antiche e vicoli alla ricerca di qualche botteguccia originale. Da sempre lo zoccolo duro del nostro turismo è costituito dal target famiglie, con figli piccoli e nonni al seguito. Gente a cui certamente piace la musica, ma non quella sparata a migliaia di decibel dopo una certa ora. Dopo quell’ora, questo tipo di clientela, preferisce un sano e ristoratore riposo per essere pronta il giorno successivo a godersi un’altra giornata di mare fatta di sole e di bagni. Anche perché, tra l’altro, i cartelli negli alberghi avvisano la clientela che dopo le 10 il servizio di prima colazione termina. Chi vuole continuare ad ascoltare musica può certamente farlo all’interno dei locali attrezzati per questo tipo di servizio. Chi vuole invece riposare deve poterlo fare sapendo che è un suo diritto e che non sta rubando niente a nessuno. Mai come in questo caso l’azione corretta di una pubblica amministrazione, e gli esempi si moltiplicano nelle tante località di mare del nostro Paese, dipende dal senso di equilibrio nei confronti dei cittadini sia di quelli che desiderano lo sballo notturno che di quelli che intendono trascorrere la notte nel senso più tradizionale che tutti conosciamo. Amo la musica e tutti quelli che ne sono appassionati. Alcune sere fa, in Via Adriatica, organizzato dal nostro amico Ivo, alla presenza di centinaia di persone ho assistito ad un concerto unico davanti allo splendido scenario del nostro golfo illuminato dalla luna. C’erano anche tante mamme e papà con i loro figli semi addormentati negli angusti passeggini. A mezzanotte le ultime note hanno chiuso il concerto e tutti, più distesi e sereni, abbiamo ripreso la strada di casa. Questo è anche un altro dei tanti modi di ascoltare buona musica.
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