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Registro Tumori della provincia di Chieti: presentato uno screening

Territorio con incidenza medio-bassa ma in crescita

a cura della redazione
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Un numero complessivo di 3.137 nuovi casi di tumore maligno tra il 2009 e il 2010 in una popolazione di 500.000 abitanti. Lo dicono i dati del Registro Tumori, curato dal Dipartimento di Oncologia e di Neuroscienze dell'Università d'Annunzio di Chieti. Da quest'anno nel registro è stata aggiunta alle province di Chieti e L'Aquila quella di Teramo. La fotografia della situazione è stata illustrata questa mattina a Chieti dal prof. Stefano Iacobelli, titolare della cattedra di Oncologia della d'Annunzio e direttore dela Clinica oncologica dell'Asl Lanciano-Vasto-Chieti, presenti i presidenti delle Fondazioni Carichieti e Carispaq, Mario Di Nisio e Roberto Marotta e il prof. Piergiorgio Natali, tra i più autorevoli ricercatori in ambito internazionale. Il registro dei tumori della provincia di Chieti fu istituito sette anni fa grazie al contributo della Fondazione Carichieti cui si è aggiunto nel 2008 quello della Fondazione dell'Aquila, poi quello della Tercas. Dai dati emerge che i più colpiti sono gli uomini con 1.753 casi. Ai primi posti il cancro della prostata, della vescica e del colon retto. Nelle donne i casi accertati sono 1.394: a colpire di più sono il cancro della mammella, del colon retto e dell'utero. Il picco di incidenza negli uomini si ha fra 70 e 75 anni, nelle donne intorno ai 60 anni e poi fra 71 e 75 anni. Nel 95% dei casi il tumore colpisce gli uomini sopra ai 50, percentuale che scende all'81% nel caso delle donne. "Solo attraverso un censimento effettivo si possono programmare e coodinare gli interventi sanitari", ha detto il prof. Iacobelli. Chieti e la sua provincia, comunque, restano in un'area in cui l'incidenza dei tumori e medio bassa anche se il fenomeno, così come avviene a livello mondiale, è in crescita. "'L'auspicio è che dopo la fase di start up sostenuta dalle Fondazioni - sottolinea Di Nisio - anche la Regione e le competenti strutture sanitarie si facciano carico delle problematiche e dei costi inerenti il funzionamento del registro tumori assumendo come propria l'iniziativa".
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