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Di Pietro e le 'elezioni della resistenza'. Il leader IdV: 'Ci vuole serietà'

'Potevo candidarmi a Vasto come Berlusconi a Milano e Napoli, ma non prendiamo in giro i cittadini'

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"Avrei potuto candidarmi pure a Vasto, considerando l'affetto e il rapporto che ho con questa città. Come ha fatto Berlusconi, capolista del Pdl a Napoli e Milano. Ma è serio tutto questo? Può un premier candidarsi al Consiglio comunale? Perché prendere in giro così i cittadini?" Antonio Di Pietro, qualche metro più a ovest rispetto alla ormai 'collocazione naturale' di Palazzo d'Avalos dove da cinque anni a questa parte organizza la Festa Nazionale dell'Italia dei Valori, parla dal palco di piazza Diomede e lo fa con al fianco il candidato sindaco del centrosinistra Luciano Lapenna, i componenti della lista locale dell'IdV, i consigliere regionali Paolo Palomba e Carlo Costantini e il coordinatore regionale senatore Alfonso Mascitelli. Una mezzoretta di intervento, al solito 'sanguigno' e 'accalorato'. "Siamo ormai prossimi ad un voto che qualcuno ha voluto trasformare da amministrativo a politico nazionale. Bene, accettiamo la sfida. Ma sia chiaro che queste elezioni dovranno essere quelle della 'resistenza' davanti a chi, ogni giorno, vuole sempre di più spadroneggiare e fare il comodo suo". L'avversario Berlusconi, "e i 'Berluschini' che crescono sempre di più anche nelle realtà locali", nel mirino. "In Italia - dice - c'è un tentativo di ritorno al fascismo aggravato dal piduismo" e per screditare chi non è in linea si utilizza "il dossieraggio". "Berlusconi dice che ha fatto le riforme ma che la sinistra gliele impedisce. Ma quando mai? Dice che quelli di sinistra sono sporchi. Ecco, sono sporchi perché fanno gli operai, i muratori, i lavoratori. Tu sei sporco dentro", attacca rivolgendosi in prima persona al premier. L'invito ai cittadini è di andare a votare, di porre un freno ad un centrodestra che definisce "pericoloso" e l'appello è anche rivolto in vista dei referendum di giugno. E sul nucleare il rischio è ancora alto, sottolinea, "lo stop del Governo è solo di facciata, i contratti sono ancora tutti validi".
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