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ESTORSIONE, TRAFFICO DI DROGA E SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE: CINQUE ARRESTI A VASTO

Nella nottata e nella prima mattina di oggi l'operazione della Polizia

a cura della redazione
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Cinque gli arresti eseguiti dalla Polizia a Vasto nell'ambito di un'operazione - denominata Crash - che ha smantellato un'organizzazione dedita all'estorsione, traffico di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione, con reati anche di lesioni personali e minacce aggravate. Cinque le ordinanze di custodia cautelare in carcere, quattro le denunce, con diverso materiale posto sotto sequestro. Agli arresti sono finiti, all'alba di stamane, Giuseppe Ventrella, 49 anni, suo figlio Ruggiero, 25enne, con il primo al vertice del 'sodalizio', Petrica Caldaras, 63 anni, Jarj Wladimiro Pellerani, 26, e Luigi D'Adamo, 45 anni. Gli indagati sono F.V., S.A., P.D.P. e M.S., tutti vastesi. L'inchiesta è partita dalla denuncia di un commerciante, al quale l'organizzazione estorceva denaro. L'operazione, condotta alle prime ore del mattina, è stata condotta con l'ausilio di un elicottero proveniente da Pescara e di diversi uomini e mezzi del Commissariato vastese. Alla conferenza stampa di questa mattina nella quale sono stati forniti i dettagli della stessa operazione, oltre al dirigente evice questore aggiunto Cesare Ciammaichella era presente anche il questore di Chieti Alfonso Terribile unitamente all'ispettore Angelo Torzi della sezione Anticrimine. Essenziali, per la ricostruzione dei fatti contestati, le intercettazioni telefoniche ed ambientali della sezione di Polizia Giudiziaria. Secondo l'accusa i cinque arrestati avrebbero messo in piedi un'associazione di tipo delinquenziale dedita alle estorsioni, alle rapine e al traffico di droga e c'era l'intenzione di organizzare anche un giro di prostituzione, ha precisato Ciammaichella. Con minacce la banda avrebbe recuperato crediti, anche per conto terzi, ricorrendo alla forza. Ed anche 'scoraggiato' persone che vantavano a loro volta dei crediti da alcuni dei coinvolti con minacce continue e vessazioni. L'uso di armi e oggetti contundenti, tipo katane, quattro delle quali scoperte e sequestrate durante le perquisizioni domiciliari era solito. Nel corso delle perquisizioni nelle abitazioni degli arrestati sono state rinvenuti oggetti quali spade, un'accetta, un bastone 'telescopico', una carabina ad aria compressa e pure tre bilancini di precisione, 3 grammi di cocaina e 2 di hashish. Secondo questore e vicequestore il modus operandi della banda era particolarmente feroce, con pesanti intimidazioni anche nei confronti degli agenti del Commissariato di Vasto, così come emerso dalle intercettazioni telefoniche. In alcuni casi si è giunti al pestaggio di diverse persone, che, per paura, non hanno nemmeno fatto ricorso alle cure dell'ospedale 'San Pio da Pietrelcina' di Vasto temendo di dover poi denunciare gli aggressori. Secondo gli investigatori il giro complessivo di denaro accertato e relativo alle sole estorsioni sarebbe di circa 50 mila euro. Nelle indagini, durate sei mesi, sono coinvolte altre quattro persone residenti a Vasto, indagate per gli stessi reati, tre uomini e una donna, quest'ultima convivente di Giuseppe Ventrella, con precedenti penali. Agli arrestati, tutti in carcere a Vasto, il Gip ha vietato i colloqui con gli avvocati per cinque giorni. "Le istituzioni - ha commentato il questore Terribile - a Vasto sono presenti. Lo dimostrano questa operazione e l'attività delle forze dell'ordine. Ed è essenziale rompere il muro di omertà che spesso si accompagna a vicende come questa ultimamente venuta alla luce". Un plauso all'azione delle forze dell'ordine in occasione di questa ultima operazione della Polizia (stessa cosa qualche giorno fa dopo una serie di arresti per droga dei Carabinieri) arriva da Stefano Moretti (Azzurro per la Libertà), protagonista, nel recente passato, di numerosi interventi di denuncia sulla 'scarsa sicurezza' in città. Moretti invita i cittadini a segnalare fatti e a denunciare comportamenti illeciti.
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