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SANITà E PENALIZZAZIONE DEL TERRITORIO VASTESE: IL CASO ALL'ATTENZIONE DELLA REGIONE DOPO LA MOBILITAZIONE DI PRIMARI E MEDICI

D'Alessandro (Pd) chiede di aprire la discussione con Chiodi e Baraldi

a cura della redazione
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“Ho avuto la possibilità di studiare la proposta avanzata da numerosi primari e responsabili dell’ospedale di Vasto e dei presidi limitrofi (predisposta per il dibattito in Consiglio Comunale a Vasto), che pongono questioni serie e che svelano come il Commissario alla Sanità Chiodi, con proprio atto, il n. 45 del 2010, ha di fatto smantellato un equilibrio complessivo su cui dovrebbe reggersi una società civile: il diritto alla salute ed il diritto a salvarti la vita”. E' quanto afferma Camillo D'Alessandro, capogruppo del Partito Democratico al Consiglio regionale. "Prima con il taglio dei posti letto – ricorda D’Alessandro - poi con il taglio delle unità operative complesse, il territorio della ex Asl Lanciano-Vasto ha pagato il dazio più alto a favore della concentrazione di prestazioni e risorse sull'area metropolitana Chieti-Pescara, dove insistono ospedali pubblici, cliniche private ed università nel raggio di 10 chilometri. Mentre scompaiono reparti tra Lanciano e Vasto altrove continua ad essere tollerato il fatto che in un ospedale ci siano tre primari sulla stessa specialistica (per esempio tre chirurgie ed altrove nulla)”. “Di fatto Chiodi - prosegue l’esponente del Pd - ha trasformato gli abruzzesi in due categorie, quelli di serie A, che vivono nelle parti dell’area metropolitana e quelli di serie B, concentrati nel sud della Provincia e nei territori montani. In questi luoghi è più difficile raggiungere il primo ospedale utile ed è più facile morire, con il silenzio dei consiglieri regionali del Vastese e del Lancianese che siedono in maggioranza. Mi sembra – riprende D’Alessandro - che la proposta dei medici sia oggettiva e non può cadere nel vuoto. Per questo ho scritto alla presidente della Commissione Sanità Nicoletta Verì chiedendo la convocazione urgente della commissione e l’audizione di una delegazione dei medici che hanno redatto la proposta. Ho chiesto altresì che fosse presente nella seduta il commissario Chiodi o la sub-commisaria Baraldi. Se non avrò risposta immediata - conclude il capogruppo del Pd - chiederò la convocazione di un Consiglio straordinario per discutere della sanità nel sud dell’Abruzzo e nelle zone interne”.
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