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PARTITO DEMOCRATICO 'DILANIATO' E CENTROSINISTRA IN DIFFICOLTà DOPO IL 'TERREMOTO POLITICO' DEGLI ULTIMI GIORNI

La contrapposizione Lapenna-Forte ha provocato la 'grande crisi'

a cura della redazione
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Dilaniato e a pezzi: così si presenta il Partito Democratico a Vasto. In poche ore, dal pomeriggio di sabato in pratica (ultimo giorno utile per la presentazione delle candidature alle primarie), un autentico terremoto ha scosso forza di maggioranza e, inevitabilmente, coalizione di centrosinistra per un panorama attuale che appare di difficile ricomposizione. Prima la sfida Forte-Lapenna (a sorpresa dopo il ritiro di Molino), poi le dimissioni del sindaco, quindi i rimpalli di responsabilità e l’accentuazione di distinguo e contrapposizioni fino al Consiglio comunale sul tema della sanità disertato dai consiglieri di maggioranza che ha messo a nudo, in modo drastico, quella che è realmente una crisi profonda. “Un segnale al presidente Forte”: così ha definito la scelta di essere assenti in massa il capogruppo del Pd Olivieri con il presidente del Consiglio finito ’nel mirino’ per quelli che sarebbero stati, da parte sua, “personalismi” e “furbate” sul percorso che ha portato alla ‘radicalizzazione‘ della sfida ai più alti livelli per leadership e candidatura a sindaco nel partito tramite le primarie. Già, le primarie. Programmate per domenica 27 febbraio ufficialmente sono ancora indette. E nessuno dei due ’competitor’, fin qui, vi ha rinunciato. Lapenna, anche se apertamente non lo ha detto, con gli atti degli ultimi giorni ha di fatto manifestato l’”ultima resistenza” alle stesse, e in particolare alla sfida con Forte, in qualche maniera confermando tutta la freddezza espressa sin da quando (mese di settembre 2010) si è incominciato a parlare di questa eventualità. Nell’assemblea cittadina della settimana scorsa, alla fine, è arrivato il suo ’sì’ ed il confronto ci arebbe stato, almeno così sembrava, con Domenico Molino. Il passo indietro di quest’ultimo e la contestuale candidatura di Forte hanno dato il via alle ’scosse’, le potenti di inizio settimana e quelle di assestamento successivo che rendono oggi Pd e centrosinistra tutt’altro che unitari. Come se ne esce? Il quadro è talmente intricato e frazionato da non poter dare risposte sicure e gli stessi protagonisti di questa ’partita’ sono alle prese con dubbi, perplessità, amarezze ed incertezze.
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