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LA BUROCRAZIA CHE 'FA MALE' E I TORMENTI E I CRESCENTI DISAGI DEI FAMILIARI DI UN RAGAZZO AFFETTO DA AUTISMO

Trasferimento da un centro specializzato di Pescara a Vasto, ricorso d'urgenza al Giudice

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Gli ultimi due mesi, giocoforza, li ha dovuti trascorrere senza poter frequentare un centro specializzato, senza ricevere così la necessaria assistenza e privo della possibilità di partecipare alle attività a cui generalmente prendeva parte fino a qualche tempo fa. E tutto questo per un ‘semplice’ difetto in un passaggio burocratico. La storia è quella che riguarda un giovane vastese 17enne, affetto da autismo, dall'età di 3 anni in terapia assistenziale. Fino al mese di ottobre, per ragioni pratiche e familiari, trasferito a casa di una zia a Pescara, frequentava una struttura nel capoluogo adriatico. Si rende necessario il ritorno a Vasto, dove vive il padre (la mamma purtroppo è venuta a mancare alla sua nascita), ed ecco che sorge la necessità di operare il trasferimento anche per la sede del centro di assistenza. Fino alla fine di quest’anno la copertura economica già c’era, assicurata dalla disponibilità di fondi della Asl Lanciano-Vasto a quella di Pescara. Ma, adesso, cambiando ’territorio’, non arriva la ’carta giusta’ e così il ragazzo è costretto a rinunciare alla fruizione dell’assistenza necessaria (individuato il centro della Fondazione 'Il Cireneo' a Vasto Marina). “Eppure mi avevano assicurato che dopo le dimissioni di mio figlio dalla struttura di Pescara il passaggio a Vasto sarebbe stato automatico e garantitito immediatamente con la continuità nell’assistenza, dal momento che i soldi comunque sono stati stanziati”, dice - amareggiato e comprensibilmente preoccupato - il padre del ragazzo. Sulla vicenda, ora, anche implicazioni giudiziarie. Dopo una prima richiesta di risolvere la situazione, fatta pervenire tramite l’avvocato Cristiano Bertoncini del Foro di Vasto alla direzione della Asl, ed in assenza di risposte, lo stesso legale ha presentato un ricorso d’urgenza al Giudice del Lavoro del Tribunale di Vasto, con l’udienza fissata al prossimo 14 gennaio. Questioni burocratiche, tempi che si allungano e, in mezzo, il disagio crescente e la sofferenza di un ragazzo e di una famiglia già provati. L’umanità, tra le scartoffie, è stata impossibile da trovare. Fin qui. E forse ci vorrà un giudice per farla in qualche maniera recuperare.
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