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'LA SPIAGGIA è VIETATA': VASTO CITATA IN UN ARTICOLO DE 'L'ESPRESSO' SULL'ANDARE A MARE COME 'CORSA A OSTACOLI'

Sempre 'calda' la questione recinzioni

a cura della redazione
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"A Vasto la Regione è arrivata addirittura a dare un'aurea di legalità alle recinzioni. Un emendamento alla legge sul demanio marittimo ha condonato la cattiva abitudine dei balneari vastesi, famosi in tutto l'Abruzzo per il vezzo di sbarrare con reti metalliche la via al mare. Con un effetto secondario non proprio irrilevante: ora tutti i lidi abruzzesi avranno diritto di blindare con una palizzata di un metro e 80 la propria spiaggia. Gli ambientalisti di Wwf e Marelibero stimano che in questo modo sono a rischio per lo meno cento chilometri di costa". E' quanto si legge in un articolo del settimanale 'L'Espresso', a firma di Gianni Del Vecchio e Stefano Pitrelli, intitolato "La spiaggia è vietata". Un lungo elenco di situazioni, sparse in tutta Italia, che determinano, spesso, una 'corsa a ostacoli' per chi vuole andare al mare. L'attacco dell'articolo: "Andare al mare gratis è diventata una corsa a ostacoli. Muri e muretti, reti metalliche e cancelli si frappongono fra il bagnante e l'agognata spiaggia. E anche quando non ci sono barriere artificiali, ci sono quelle naturali. Così cale stupende restano 'segrete', perché i sentieri che permettevano di raggiungerle non esistono più...". Travalica dunque i confini locali la questione recinzioni. L'argomento, venerdì, è stato al centro dell'ultima riunione del Consiglio comunale di Vasto. L'assemblea cittadina, con i voti della maggioranza di centrosinistra, ha detto 'no' al provvedimento varato recentemente in Regione, chiedendone la revoca. E sulla questione il presidente dell'assise civica e segretario cittadino del Partito Democratico Giuseppe Forte ha messo in evidenza l'incoerenza delle minoranze di centrodestra, Udc e Alleanza per l'Italia che hanno presentato un ordine del giorno alternativo a quello del centrosinistra alla fine votato in aula soltanto da quattro consiglieri sul totale degli undici firmatari.
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