Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

MARINA SUD E ZONA 'SIC' DI VASTO: "E IO INSISTO, ANCHE SE NON C'è NIENTE DA RECINTARE..."

Una nota di Giuseppe F. Pollutri

a cura della redazione
Condividi su:
Parla della parte a sud di Vasto Marina, quella ricompresa nella cosiddetta zona 'Sic' (sito di interesse comunitario), in una sua nota, Giuseppe F. Pollutri, artista vastese operante nel Lazio. "Da quelle parti - scrive - non ci sono recinzioni, anzi letteralmente non c’è niente, almeno di quanto oggi la civiltà e ignorate leggi (ad esempio quelle della tutela dei minori e dei disabili) chiedono e stabiliscono. Giacché '...la Bandiera Blu delle spiagge si assegna per: qualita' delle acque, qualità della costa, servizi e misure di sicurezza, educazione ambientale', mi chiedo, se i responsabili Fee Italia, nell’assegnarla a Vasto, siano mai andati da quelle parti, o ritengano anch’essi che la Marina del Vasto finisca con il Lungomare Duca d’Abruzzi. Oltre? Hic... sunt dune, e dune soltanto siano. C’è gente che ama andarci? Beata loro, o peggio per loro, secondo come si vuol intendere l’ambiente e l’habitat umano. Vedo sulla rete foto degli amministratori di Vasto, vari e di alto profilo istituzionale, che si sono recati in gruppo al lungomare Cordella (Marina in Centro) per protestare per le 'recinzioni'. Mi sono detto 'come sarebbe bello vederli questi personaggi pubblici, tutti in gruppo, sulla costa o sull’arenile di Contrada San Tommaso'. Certo, così, seduti a tavola come qualcuno li ha fotografati, sarà un po’ difficile disporli da quelle parti, ma se volessero fare un sopralluogo o un sit-in amministrativo, sfruttando l’inaugurata ma non completata pista che porta i ciclisti al sud, una passeggiata fra giunghi, sterpi e canne, sarebbe non solo giusta ma anche istruttiva, per loro e per chi forse non vede e non capisce l’assurdità di una zona, dove è stato permesso di edificare di tutto e di più, ma che altro, di necessario alla vita civile e alla balneazione – cara Isee di bandierablu! – proprio non c’è. Se avessi anch’io una moglie avvocato, e denaro e tempo da gettare alle ortiche (o fra le dune), ricorrerei alla Corte Europea per invocare il rispetto dei diritti dell’uomo, da rispettare nel mondo, ma anche in area di puro 'interesse comunitario'... senza distinzioni di razza, di colore, di censo, di appartenenze, di capacità politico-elettorale (!) e - infine questa è la cosa rilevante – a prescindere che abbiano a che fare con le recinzioni. Anzi - diciamolo - come per una sorta di ghetto, immateriale che sia, una recizione da quelle parti c’è, e nessuno grida allo scandalo. Si chiama 'Sic', e così - dice - dev’essere! Un’autentica prevaricazione - conclude Giuseppe F. Pollutri - e ad essa (non so voi) io non mi rassegno". Riceviamo un commento a firma di Gianfranca Paneni: "Condivido in pieno l’osservazione del sig. Pollutri, la pista ciclabile ha evidenziato problemi che prima passavano inosservati. Davanti a un residence c’è un canale di scarico di acque piovane che con la pioggia di ieri è esondato sulla pista ciclabile e nessuno ha provveduto ad incanalarlo fino al mare per non toccare le dune. Inoltre emanando un cattivo odore si può supporre che non fosse solo di scarico acque piovane. L’arenile davanti all’Istituto San Francesco (Azzurra) è diventato un sito di discarica, ogni mattina gli operai che provvedono a pulire la spiaggia, depositano plastica, legni e quant’altro rastrellano dalla spiaggia compresa tra l’Oasi dell’Anziano e contrada Buonanotte. La via Maestro, che è rimasta l’unica strada di accesso al mare per ambulanza, Polizia e Capitaneria di Porto è naturalmente usata anche dai trattori addetti alla stessa pulizia con un viavai fastidioso dalle 4 del mattino. Inoltre l’ultima parte di questa strada, resta allagata dalla pioggia perché la pista ciclabile è posta ad una quota superiore".
Condividi su:

Seguici su Facebook