Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

'LA NOTTE DELLA MEMORIA' E I 308 RINTOCCHI DI CAMPANE NEL RICORDO, UN ANNO DOPO, DELLE VITTIME DEL TERREMOTO A L'AQUILA

a cura della redazione
Condividi su:
"La Notte della Memoria", ad un anno di distanza dal terremoto che ha devastato L'Aquila, è la notte delle fiaccole, delle candele e delle luci accese in ricordo ed in onore delle vittime del terremoto. Alle 3.32, uno per uno, sono stati letti i nomi di tutti quelli che perirono sotto le macerie dei crolli, poi un lunghissimo silenzio, rotto dai 308 rintocchi della campana delle Chiese delle Anime Sante. Momento focale e centrale di una commemorazione sentita e partecipata. Il tutto nel cuore di una città ancora ferita, per un gesto di grande valore simbolico utile allo stesso tempo a commemorare le vittima ma anche a riappropiarsi di un'identità di città purtroppo ancora lontana dall'essere riaffermata. Quattro i cortei che si sono mossi in direzione piazza Duomo, composti da giovani, anziani, coppie con i bambini nelle carrozzine al seguito, ognuno dei quali aperto da un gruppo di familiari delle vittime e rappresentanti dei diversi comitati e delle associazioni che s'impegnano a tenere alta l'attenzione sui disagi che ancora esistono e sulla ricostruzione post sisma. Poi, dopo lo scoccare dell'ora fatidica, le 3.32, per molti il ritorno a casa, anche molto distanti da L'Aquila - o in direzione della Basilica di Collemaggio per la Messa solenne dell'arcivescovo Giuseppe Molinari. «Viva L'Aquila e gli aquilani. Che questa notte segni l'inizio di un nuovo cammino con l'aiuto di Dio», queste le parole - incentrate principalmente su fede e speranza - con le quali Molinari ha concluso l'omelia. «In queste ore - ha detto ancora il vescovo - in diversi modi sono in atto commemorazioni per ricordare quella notte terribile che nessun aquilano potrà mai dimenticare. Il nostro cuore è pieno di dolore e di morte. Il Vangelo ci invita alla speranza. Con il cuore e la fiducia, gli aquilani ricostruiranno la città del futuro». Anche Papa Benedetto XVI, tramite il segretario di Stato Vaticano, Tarciso Bertone - ha inviato un messaggio e ha espresso la «sua spirituale vicinanza e rinnovare un incoraggiamento per la ricostruzione umana e sociale fondata sulla salda roccia della fede in Cristo risorto. In precedenza era stata tesa l'atmosfera, invece, alla seduta straordinaria del Consiglio comunale dell'Aquila che si è tenuta nella chiesa delle Anime Sante alle 22. Vi si sono ritrovati centinaia di cittadini e i lavori sono stati più volte interrotti dai fischi rivolti da un gruppo di persone durante la lettura del messaggio del presidente del Consiglio Berlusconi. Applausi al messaggio di saluto del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Presenti, oltre al sindaco Massimo Cialente, la Giunta comunale e 34 consiglieri, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno e il presidente della regione Lazio, Renata Polverini. L'anniversario è stato per gli aquilani un momento di riflessione e di dolore, ma anche l'opportunità per ribadire che «il non urlare fa parte della cultura di questa gente determinata e compatta», come hanno evidenziato alcuni cittadini ricordando che il cosiddetto "popolo delle carriole" in silenzio rimuove le macerie, ma lancia segnali forti alle istituzioni.
Condividi su:

Seguici su Facebook