Per Giorgio e Silvia aprire una vineria era la passione da sempre, che hanno realizzato nel “mezzo del cammino” della loro vita, nel pieno della maturità. “Solo a quest’età abbiamo avuto il coraggio di aprire e buttarci in questa nuova avventura” – scherza Silvia. I due non si sono improvvisati “osti”, dal momento che Giorgio è sommelier e maestro e assaggiatore di formaggi e salumi, rappresentante abruzzese dell’Onaf (organizzazione nazionale assaggiatori formaggio). Accanto alle loro professionalità, quella di Matteo, giovane chef , il quale, oltre all’istituto alberghiero, ha frequentato l’Accademia italiana degli chef ad Empoli e ha il diploma Onaf di assaggiatore di formaggio. La scelta dei vini e dei salumi e dei formaggi è così molto oculata e attenta. Tra i vini, suddivisi per regione e nazione (oltre agli italiani si trovano anche i francesi) si contano 220 etichette. La vineria ha una piccola selezione di birre artigianali e super alcolici raffinati.
Si può scegliere se accompagnare i vini con taglieri di salumi e formaggi o con le specialità dello chef. I taglieri sono composti da prodotti locali e provenienti da Spagna, Francia e Inghilterra. E’ consigliato provare il tagliere dell’oste in cui Giorgio, con maestria e passione, abbina salumi e formaggi della migliore qualità. Ogni piatto così composto è spiegato meticolosamente, salumi e formaggi sono disposti in ordine orario dal sapore più fresco a quello più forte. Una curiosità: la macchina affettatrice è una Berkel del 1948, completamente restaurata e che funziona alla perfezione.
Se preferite la cucina da chef, ecco alcune proposte: trofie con ragù d’agnello, erbe e zafferano; polpette di ventricina. “Sono piatti che utilizzano prodotti tradizionali, ma che reinventano un po’ la tradizione” spiega Matteo.
Nel locale si organizzano degustazioni e si confezionano cesti natalizi sia dolci sia salati con le migliori etichette, un’ottima idea regalo a un mese da Natale.
Vineria per passione ha avuto riconoscimenti da Slow Food come migliore osteria d’Abruzzo e ha tutte le ragioni, con il buon vino dell’oste, di brindare ai traguardi raggiunti.