Cosa si intende per società del divertimento?

18/11/2021
Attualità
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Un concetto divisivo, che ha a che fare con la riscoperta del sé attraverso il passatempo

Il divertimento, inteso come distrazione e/o parziale/totale allontanamento da un impegno, è un qualcosa che da sempre accompagna l’uomo durante il suo cammino esistenziale chiamato vita. Se su questo punto tutti gli studiosi sono d’accordo, lo stesso non può dirsi quando bisogna dare di questo termine una definizione ben precisa; per alcuni di loro il divertimento è sinonimo di assopimento, una sorta di stato d’animo che impedisce la ricerca della felicità, mentre per altri è proprio il contrario, ovverosia un’esperienza positiva, che produce effetti benefici sul corpo, tra cui una miglior respirazione e circolazione sanguigna e una riduzione del dolore fisico. Non lo diciamo noi, ma la scienza, che studia e si interessa delle implicazioni del cosiddetto “potere del divertimento” sulle nostre vite. Una premessa: in questa sede non parteggeremo per nessuna delle due posizioni sopra riportate, né tantomeno tenteremo un difficile approfondimento delle stesse, piuttosto parleremo della liaison che intercorre tra divertimento e società. Sì perché, piaccia o non piaccia, in quest’epoca post-moderna esiste quella che in molti definiscono “società del divertimento”, quella che l’olandese Johan Huizinga preconizzò nel suo libro “Homo Ludens”.

L’homo ludens: un precursore dei tempi moderni

Johan Huizinga nel 1936 aveva intuito come la società umana prima o poi si sarebbe avvicinata a quella animale, facendo del gioco il fondamento di cultura della propria organizzazione sociale. Nel regno animale, infatti, giocare è un’azione che unisce e riunisce i futuri membri all’interno di un unico branco, grazie a semplici gesti (nel loro caso) come correre e rincorrersi. L’identificazione in questo caso è immediata. Il regno umano in un certo senso riprende questi “atteggiamenti”: l’homo ludens grazie al gioco non solo riconosce l’altro, empatizzando con lui e con il suo vissuto, ma gode anche della straordinaria opportunità di potersi trasformare in una sorta di demiurgo, capace di modificare e di ricreare qualsiasi ambiente ludico secondo i propri bisogni. Così facendo fa di questo “territorio” la sua casa, ovverosia il luogo dove si sente a suo agio. Dopo queste parole è più semplice comprendere come la società del divertimento sia nient’altro che il frutto degli sforzi coordinati di più uomini dediti al gioco, che nel tempo hanno inventato quelli che oggi noi chiameremmo “passatempi”, un qualcosa più di semplici distrazioni.

I “passatempi” di oggi (e uno di ieri)

Se ora abbiamo capito come siamo arrivati alla società del divertimento di oggi, adesso facciamo un passo ulteriore e proviamo a comprendere perché è così diffusa come molti giustamente sostengono. Merito dei tanti “passatempi” a nostra disposizione, tra cui i giochi presenti sul web, le app del telefonino, i programmi tivù, ma anche merito della bella invadenza di seguitissimi sport di squadra tra cui il calcio. Il calcio in Italia è importante tanto quanto lo erano i primi centri commerciali americani di inizio anni ’80, che tutti frequentavano e che nessuno osava perdersi quando aveva del tempo libero a disposizione. Sono stati loro, i primi centri commerciali americani e il calcio, a dare quella spinta decisiva che ha reso la società del divertimento sempre più diffusa. Più stimoli offerti significano d’altronde più emozioni da vivere, anche se, come vedremo tra poco, non tutti sono d’accordo con questa affermazione. La tematica che stiamo trattando, lo avrete ormai capito, è più divisiva che mai.

Un concetto, più punti di vista

Per alcuni studiosi la società del divertimento è il frutto (avvelenato) di quel nichilismo tipico del lato oscuro della nuova generazione di giovani, che per superare l’horror vacui dei tempi moderni decide di buttarsi a capofitto all'interno di un mondo parallelo fatto di luci ed emozioni forti; per altri studiosi invece è un qualcosa di completamente differente. La società del divertimento per questi ultimi è un'occasione per riscoprire sé stessi, dopo giornate trascorse a lavorare e a occuparsi degli altri, un momento privato e intimo allo stesso tempo, durante il quale l'io torna a manifestarsi prepotentemente. Attraverso il passatempo e/o il gioco prescelto, come può essere un videogame di ultima generazione ma anche un casinò online, oggi facilmente godibile attraverso pochi click, ognuno di noi ristabilisce un contatto certo e deciso con la propria personalità, liberata finalmente dalle catene della quotidianità. Quotidianità che spesso ci obbliga a indossare una o più maschere, per compiacere gli altri ma anche per non trasgredire le regole della socialità di oggi. Secondo questa interpretazione, la società del divertimento sarebbe dunque il balsamo salvifico della nostra anima. Al di là di come la si pensi, è innegabile che in questi ultimi anni complicati poter evadere dalla realtà sia un qualcosa di indispensabile, forse perché quella che stiamo vivendo sulla nostra pelle è una “non realtà”, essendo fin troppo distante rispetto ai “canoni di vita vissuta” a cui siamo sempre stati abituati noi occidentali. Ma questo in fondo sarebbe un altro discorso, che andrebbe a toccare altri delicati argomenti che è meglio lasciare a chi se ne intende per davvero. 

Attenzione a non esagerare

Se il mondo che ci circonda è “inospitale”, per i motivi che tutti noi sappiamo, tuffarci nel colorato universo del divertimento può non essere una cattiva idea, ma a patto che non si esageri. Sì perché un conto è riscoprire sé stessi (e la propria personalità) attraverso un gioco a cui dedicare del tempo libero, e un conto è farlo dedicando tutta la giornata! In questo caso i detrattori della società del divertimento, che come abbiamo visto hanno offerto una loro negativa definizione inerente la tematica in questione, avrebbero anche ragione nel sostenere che essa è nulla più di una risposta all’horror vacui. Il vuoto che si è venuto a creare in questi ultimi due anni di mancata socialità non può certo essere colmato da giorni e giorni trascorsi davanti a un pc; in questo caso un possibile rimedio alla nostra infelicità, ovverosia il divertimento inteso come esperienza positiva che produce effetti benefici sul corpo, diverrebbe il peggiore dei mali. Discorso diverso (per fortuna) per il teatro e la stagione teatrale, capace di restituirci il senso del reale in pillole. Stando così le cose è necessario fare attenzione, perché la società del divertimento può regalarci tante gioie ma anche tanti dolori, il tutto dipende ovviamente da noi che ne facciamo parte più o meno consapevolmente.

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