Un concetto divisivo, che ha a che fare con la riscoperta del sé attraverso il passatempo
Il divertimento, inteso come distrazione e/o parziale/totale allontanamento da un impegno, è un qualcosa che da sempre accompagna lâuomo durante il suo cammino esistenziale chiamato vita. Se su questo punto tutti gli studiosi sono dâaccordo, lo stesso non può dirsi quando bisogna dare di questo termine una definizione ben precisa; per alcuni di loro il divertimento è sinonimo di assopimento, una sorta di stato dâanimo che impedisce la ricerca della felicità , mentre per altri è proprio il contrario, ovverosia unâesperienza positiva, che produce effetti benefici sul corpo, tra cui una miglior respirazione e circolazione sanguigna e una riduzione del dolore fisico. Non lo diciamo noi, ma la scienza, che studia e si interessa delle implicazioni del cosiddetto âpotere del divertimentoâ sulle nostre vite. Una premessa: in questa sede non parteggeremo per nessuna delle due posizioni sopra riportate, né tantomeno tenteremo un difficile approfondimento delle stesse, piuttosto parleremo della liaison che intercorre tra divertimento e società . Sì perché, piaccia o non piaccia, in questâepoca post-moderna esiste quella che in molti definiscono âsocietà del divertimentoâ, quella che lâolandese Johan Huizinga preconizzò nel suo libro âHomo Ludensâ.
Lâhomo ludens: un precursore dei tempi moderni
Johan Huizinga nel 1936 aveva intuito come la società umana prima o poi si sarebbe avvicinata a quella animale, facendo del gioco il fondamento di cultura della propria organizzazione sociale. Nel regno animale, infatti, giocare è unâazione che unisce e riunisce i futuri membri allâinterno di un unico branco, grazie a semplici gesti (nel loro caso) come correre e rincorrersi. Lâidentificazione in questo caso è immediata. Il regno umano in un certo senso riprende questi âatteggiamentiâ: lâhomo ludens grazie al gioco non solo riconosce lâaltro, empatizzando con lui e con il suo vissuto, ma gode anche della straordinaria opportunità di potersi trasformare in una sorta di demiurgo, capace di modificare e di ricreare qualsiasi ambiente ludico secondo i propri bisogni. Così facendo fa di questo âterritorioâ la sua casa, ovverosia il luogo dove si sente a suo agio. Dopo queste parole è più semplice comprendere come la società del divertimento sia nientâaltro che il frutto degli sforzi coordinati di più uomini dediti al gioco, che nel tempo hanno inventato quelli che oggi noi chiameremmo âpassatempiâ, un qualcosa più di semplici distrazioni.
I âpassatempiâ di oggi (e uno di ieri)
Se ora abbiamo capito come siamo arrivati alla società del divertimento di oggi, adesso facciamo un passo ulteriore e proviamo a comprendere perché è così diffusa come molti giustamente sostengono. Merito dei tanti âpassatempiâ a nostra disposizione, tra cui i giochi presenti sul web, le app del telefonino, i programmi tivù, ma anche merito della bella invadenza di seguitissimi sport di squadra tra cui il calcio. Il calcio in Italia è importante tanto quanto lo erano i primi centri commerciali americani di inizio anni â80, che tutti frequentavano e che nessuno osava perdersi quando aveva del tempo libero a disposizione. Sono stati loro, i primi centri commerciali americani e il calcio, a dare quella spinta decisiva che ha reso la società del divertimento sempre più diffusa. Più stimoli offerti significano dâaltronde più emozioni da vivere, anche se, come vedremo tra poco, non tutti sono dâaccordo con questa affermazione. La tematica che stiamo trattando, lo avrete ormai capito, è più divisiva che mai.
Un concetto, più punti di vista
Per alcuni studiosi la società del divertimento è il frutto (avvelenato) di quel nichilismo tipico del lato oscuro della nuova generazione di giovani, che per superare lâhorror vacui dei tempi moderni decide di buttarsi a capofitto all'interno di un mondo parallelo fatto di luci ed emozioni forti; per altri studiosi invece è un qualcosa di completamente differente. La società del divertimento per questi ultimi è un'occasione per riscoprire sé stessi, dopo giornate trascorse a lavorare e a occuparsi degli altri, un momento privato e intimo allo stesso tempo, durante il quale l'io torna a manifestarsi prepotentemente. Attraverso il passatempo e/o il gioco prescelto, come può essere un videogame di ultima generazione ma anche un casinò online, oggi facilmente godibile attraverso pochi click, ognuno di noi ristabilisce un contatto certo e deciso con la propria personalità , liberata finalmente dalle catene della quotidianità . Quotidianità che spesso ci obbliga a indossare una o più maschere, per compiacere gli altri ma anche per non trasgredire le regole della socialità di oggi. Secondo questa interpretazione, la società del divertimento sarebbe dunque il balsamo salvifico della nostra anima. Al di là di come la si pensi, è innegabile che in questi ultimi anni complicati poter evadere dalla realtà sia un qualcosa di indispensabile, forse perché quella che stiamo vivendo sulla nostra pelle è una ânon realtà â, essendo fin troppo distante rispetto ai âcanoni di vita vissutaâ a cui siamo sempre stati abituati noi occidentali. Ma questo in fondo sarebbe un altro discorso, che andrebbe a toccare altri delicati argomenti che è meglio lasciare a chi se ne intende per davvero.
Attenzione a non esagerare
Se il mondo che ci circonda è âinospitaleâ, per i motivi che tutti noi sappiamo, tuffarci nel colorato universo del divertimento può non essere una cattiva idea, ma a patto che non si esageri. Sì perché un conto è riscoprire sé stessi (e la propria personalità ) attraverso un gioco a cui dedicare del tempo libero, e un conto è farlo dedicando tutta la giornata! In questo caso i detrattori della società del divertimento, che come abbiamo visto hanno offerto una loro negativa definizione inerente la tematica in questione, avrebbero anche ragione nel sostenere che essa è nulla più di una risposta allâhorror vacui. Il vuoto che si è venuto a creare in questi ultimi due anni di mancata socialità non può certo essere colmato da giorni e giorni trascorsi davanti a un pc; in questo caso un possibile rimedio alla nostra infelicità , ovverosia il divertimento inteso come esperienza positiva che produce effetti benefici sul corpo, diverrebbe il peggiore dei mali. Discorso diverso (per fortuna) per il teatro e la stagione teatrale, capace di restituirci il senso del reale in pillole. Stando così le cose è necessario fare attenzione, perché la società del divertimento può regalarci tante gioie ma anche tanti dolori, il tutto dipende ovviamente da noi che ne facciamo parte più o meno consapevolmente.