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Estrazioni petrolifere nel Vastese interno: bocciato il progetto della Medoil

Trivelle 'pensate' nell'area di Scerni. Il 'no' della commissione Via della Regione

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No alle trivelle nell'area interna del Vastese, nel territorio di Scerni: arriva - come annuncia Fabrizia Arduini, del Wwf - la bocciatura definitiva della commissione Via (Valutazione impatto ambientale) della Regione Abruzzo al pozzo esplorativo che la multinazionale Mediterranean Oil and Gas avrebbe voluto realizzare nel piccolo centro del Vastese.

Il progetto avrebbe deturpato e stravolto luoghi collinari da sempre votati all'agricoltura. Il no all'impianto - con il Comune in prima linea a fare opposizione - c'era già stato altre volte, ma la Medoilgas ci ha riprovato. "Anche in questo lembo d'Abruzzo - spiega la ricercatrice Maria Rita D'Orsogna, in prima linea contro scellerati progetti di petrolizzazione - la società amministrata da Sergio Morandi, la stessa che voleva darci Ombrina Mare, un pozzo con nave desolforatore a 5 km dalla riva, era arrivata con intento di morte. A Scerni - come afferma la D'Orsogna nel proprio blog - volevano fare disboscamenti, vasche per contenimento di monnezza da quasi 400 mila litri, pozzi in zona agricola con colture di cereali, vigneti e uliveti. Il comune è sede di una multipremiata scuola agraria che figura fra le dieci eccellenze italiane, il Ridolfi ed ha aspirazioni turistiche, non petrolifere. A suo tempo - continua la ricercatrice - arrivarono solo a me, circa 200 osservazioni di contrarietà da tutta Italia - da Arborea a Parma, da Pantelleria a Padova e probabilmente molti di più direttamente in Regione. Il progetto fu già bocciato nel settembre del 2012, ma la Mog, pensando di essere più furba degli altri, prese le osservazioni e decise di farci delle "integrazioncine". Come dire: abbiamo letto le vostre preoccupazioni e adesso ci mettiamo una toppa".

A seguire la vicenda in Regione Fabrizia Arduini (Wwf) e Peppe Angelo e Angelo Di Matteo (Legambiente) che hanno "sottolineato il bassissimo livello delle elaborazioni delle ditte proponenti, che spesso sono dei veri e propri copia e incolla frettolosi e malfatti, inoltre, hanno rimarcato le criticità della zona, l'assenza di una valutazione corretta degli scenari di rischio".

Il sindaco di Scerni, Giuseppe Pomponio, ha invece confermato l'assoluta "indisponibilità a trasformare una stradina rurale in una strada di accesso al futuro pozzo, con cantiere e trivellazioni e strumentazione necessaria". "E quindi, voilà, il progetto ha avuto di nuovo l'alt. Speriamo che questa bocciatura sia l'ultima! E quindi, caro Morandi, - dice D'Orsogna - eccole un altro benvenuto in Abruzzo. Spero che lei abbia capito che in mare o in terraferma nessuno la desidera qui. Siamo stati un po' bravi finora in Abruzzo ad evitare un centro oli ad Ortona, una raffineria a Bomba, un pozzo a mare al largo di San Vito Marina, e svariate concessioni di terra nel Teramano e nel Pescarese".

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