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“I cinghiali scorrazzano nel suo podere? Che dirle, installi un recinto”

Nella risposta il segno di una resa e la presa di coscienza dell’incapacità di far fronte a quella che da anni è divenuta un’emergenza

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I cinghiali scorrazzano nel suo podere? Che dirle, installi un recinto”.

Si è sentito rispondere così, al telefono, un agricoltore vastese che, ormai esasperato per i continui saccheggi degli ungulati, ha provato a chiedere aiuto alle cosiddette autorità preposte. All’uomo, volto segnato dalle fatiche di anni nei campi, non è rimasto che allargare le braccia in segno di resa. I suoi alberi da frutto, la vigna e gli ortaggi non sa più come difenderli dai famelici assalti dei cinghiali. Come quelli immortalati in un video che, adesso, non disdegnano neppure di fare piazza pulita dei pasti riservati, si fa per dire, ai gatti di strada.

Nella risposta delle autorità, sincera, per carità, c’è il segno della resa, la presa di coscienza dell’incapacità di far fronte a quella che da anni è divenuta un’emergenza.

Il fenomeno è diventato esponenziale, incontrollabile, tanto che di cinghiali se ne vedono ormai dappertutto, fin davanti alle case. Per non dire delle strade, dove, a questo punto, il codice dovrebbe di diritto cambiare la sagoma ritratta sul cartello di pericolo, quello degli animali vaganti: ecco, il profilo di un cinghialone, come il simbolo, manco a dirlo, della Provincia di Chieti, al posto del cervo che, esile e leggiadro, viene ritratto in un balzo.

Apprendiamo, ora, che il sindaco di Vasto, Francesco Menna e l’assessore con delega all’agricoltura Anna Bosco, parteciperanno lunedì 17 settembre alle 10 alla Regione, a Pescara, a un incontro finalizzato “alla disamina delle iniziative e delle misure operative da attuare, per l’emergenza cinghiali, un problema che sta interessando non solo il nostro territorio ma l’intero Paese. Insieme all’Amministrazione Comunale parteciperanno le associazioni portatrici di interesse e della Riserva di Punta Aderci”. Un altro tavolo, dunque, l’ennesimo, per decidere che fare. Ai portatori d’interesse, agli amministratori, i cittadini, esasperati, chiedono fatti. Non se lo dimentichino le cosiddette autorità preposte.

 

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