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Emodinamica: "15 mila firme che non servono a nulla!"

La lotta della parlamentare Maria Amato per una Sanità dignitosa per il territorio del Vastese

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Non sono bastate 15mila firme a far smuovere l’assessorato regionale alla Sanità ad accogliere la richiesta di attivare l’Emodinamica nell’ospedale di Vasto.

E’ l’amara constatazione dell’on. Maria Amato che, assieme al dott. Ugo Aloè, si è fatta promotore di una raccolta di firme nel Vastese per sensibilizzare sulla necessità di una dotazione così importante per “un territorio caratterizzato da aree interne e montane con una rete viaria particolarmente fragile” e con tempi di percorrenza per raggiungere Chieti o Pescara che vanno dai 90 ai 120 minuti.

Questa mattina la parlamentare del Vastese ha fatto il punto della situazione sulla richiesta di Emodinamica, con quanti hanno promosso questa iniziativa, che non vede risposte positive da parte della Regione Abruzzo che ha predisposto la riorganizzazione della rete delle emergenze cardiologiche stabilendo standard ben precisi. “L’Emodinamica – spiega l’Agenzia sanitaria regionale rispondendo al ministero della Salute – deve essere attivata in rapporto a bacini di utenza compresi da un minimo di 300.000 abitanti ad un massimo di 600.000».

Sarebbero i numeri, quindi, a condannare il territorio del Vastese oltre agli accessi attraverso il pronto soccorso dell’ospedale di Vasto che avrebbe avuto nel 2016 solo il 2% con codice rosso e tra questi 176 ricoveri per infarto miocardico acuto.

«L’assessore Silvio Paolucci deve avere più riguardo verso questo territorio – ha aggiunto Amato – in ossequio a un principio, quello dell’equità soprattutto se consideriamo che non deve mancare in un partito che si definisce di centrosinistra. Un malessere verso questo modo di fare sanità, mi viene nel girare nei reparti dell’ospedale di Vasto, che ha bisogno di più manutenzione e più personale. Per questo ho chiesto al ministro Lorenzin che ha preso in carico il problema, più attenzione». Ancora la deputata del Pd: «Non sopporto le ingiustizie, non ho uno spirito guerriero, ma su questo fronte non arretro, anche perché ho la sensazione che ci sia una sorta di certificazione politica per non attivare emodinamica a Vasto».

Al fianco dell’Amato, nel salone delle conferenze della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Vasto, c’era l’ex sindaco di San Salvo, Gabriele Marchese, che ha evidenziato «la trasversalità politica avuta nel raccogliere le firme con la popolazione che si è mobilitata per il sacrosanto diritto alla salute. Siamo qui oggi anche per far sapere a quanti hanno firmato che non molliamo. Ci sentiamo presi in giro dalla Regione, una ragione in più per continuare a lottare».

Intervista di Antonia Schiavarelli

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