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ALTRO CHE SFIGATELLI!

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Mi spiace, caro mister Prandelli, ma temo che stavolta non potrò essere d'accordo con lei. Condivido e sottoscrivo in pieno la decisione di istituire un codice etico per punire con l'esclusione chi non si dimostra degno di vestire la maglia azzurra. Condivido le sue parole contro il razzismo, quando dice che in caso di "buu" contro Balotelli tutta la squadra scenderà in campo per abbracciarlo. Posso essere più o meno d'accordo sulla scelta dei giocatori da portare all'Europeo e su quelli che vanno lasciati a casa. Ma sugli "sfigatelli", mi spiace per lei, ma temo che abbia fatto un grosso autogol, di quelli che fanno male.


Sì, perché in questo clima già estremamente teso e quasi irreale in cui si sta preparando l'avventura della Nazionale, l'ultima cosa che bisogna fare è cercare di sminuire quello che si sta rivelando a tutti gli effetti un sistema radicato e ben organizzato per truffare tutti coloro (dirigenti, società, giocatori onesti, e soprattutto tifosi) che credono ancora nell'onestà del calcio e nella sua bellezza. Non si può ridurre il tutto a due mele marce che cercano di arricchirsi sulle spalle degli altri, qui siamo di fronte a qualcosa di molto più grave, ad un cancro che va combattuto ed estirpato al più presto, perché il pallone nostrano ha bisogno di un urgente, radicale rinnovamento, se vuole riacquistare credibilità e visibilità tra la gente. Finché si parlava del coinvolgimento di squadre di serie C o al massimo di serie B, con tutto il rispetto, si poteva pensare a un problema grave, perché la truffa è comunque un reato grave a qualsiasi livello, ma circoscritto al calcio "minore", in cui magari una carriera non rende abbastanza e si è tentati ad usare mezzi meno leciti per fare altri soldi.

 

Adesso però i nomi cominciano a diventare importanti, e più si va avanti più esce allo scoperto un sistema articolato e complesso che coinvolgeva tantissime squadre, società e giocatori. Pur partendo dal presupposto che la colpevolezza dei calciatori coinvolti sia tutta da dimostrare, non possiamo negare che personaggi come Doni, Criscito, Bonucci, Conte, Signori, Mauri, Milanetto, Masiello e Sculli siano tutt'altro che secondari nel panorama della serie A, e definirli degli "sfigatelli" mi sembra quanto mai riduttivo e semplicistico. Abbiamo a che fare, fino a prova contraria, con l'allenatore Campione d'Italia, con l'ottavo marcatore di sempre nella storia della serie A, con il simbolo dell'Atalanta nell'ultimo decennio, con giocatori che hanno fatto parte di club importanti e che hanno anche indossato la maglia della Nazionale. Tra le squadre coinvolte, ci sono club storici del nostro calcio passato e presente come l'Atalanta, il Siena, il Novara, e altre che nelle ultime stagioni hanno animato da protagoniste la serie B come l'Albinoleffe e il Grosseto. Non stiamo parlando più di partite scapoli-ammogliati, ma dei due campionati più importanti del panorama calcistico italiano, quelli che hanno la maggiore visibilità e che generano un enorme traffico di affari. Se tutto ciò che si è detto fosse vero, allora avremmo la conferma che l'intero sistema-calcio italiano è rovinato e duramente compromesso, e che probabilmente non basteranno gli anni per dimenticare tutto, come dimostra quel triste precedente del 1980, che mai come oggi torna prepotentemente alla memoria.

 

Quindi mister Prandelli, per favore, faccia marcia indietro finché le è possibile: cambi idea, la smetta di pensare che si tratta "solo di 40-50 sfigatelli", e dia invece il giusto peso al problema. Si indigni, denunci tutto con più voce e veemenza possibili, perché questa è la sua, la vostra grande occasione per dare finalmente un segnale di svolta a tutti noi, appassionati e tifosi, che da anni attendiamo vanamente un ritorno a quello spirito puro, incontaminato, che ci ha fatti innamorare del pallone fin da bambini.

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