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SIR ALEX, L'HIGHLANDER

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Se è vero che nel calcio le cosiddette "bandiere", ovvero quei giocatori che trascorrono lunghissimi periodi di tempo, se non l'intera carriera, con un'unica squadra, sono diventati una merce sempre più rara, figurarsi quanto può ritenersi eccezionale il caso di un allenatore che resiste sulla stessa panchina da quasi ventisei stagioni consecutive; la panchina in questione è quella, prestigiosissima, del Manchester United, e il tecnico che può vantare questo incredibile primato è Alexander Chapman Ferguson, o se preferite semplicemente Sir Alex, uno dei grandi vincenti nella storia del calcio inglese e mondiale. E dire che gli anni dell'adolescenza non lasciavano minimamente presagire questi successi per il neosettantenne manager di Glasgow: nato da una famiglia operaia, poco propenso agli studi, Ferguson si è fatto le ossa come apprendista in una fabbrica prima che su un campo di calcio. Attaccante discreto, ma sempre confinato nell'ambito calcistico della sua Scozia, non ha mai avuto la fortuna di alzare al cielo nessun trofeo da giocatore, se si eccettuano due promozioni dalla First Division (la serie B scozzese) e un titolo di capocannoniere. Appena vestiti i panni dell'allenatore-manager, tuttavia, la carriera di Sir Alex prende una svolta completamente diversa. Prima si fa notare con una promozione in Premier Division e una successiva salvezza alla guida del modesto St. Mirren, poi passa sulla panchina dell'Aberdeen e riesce nell'impresa di spezzare il monopolio delle squadre di Glasgow, Celtics e Rangers (ultimo a riuscirci); in otto stagioni alla guida dei rossi di Aberdeen, conquista tre Campionati, quattro Coppe di Scozia e una Coppa di Lega, ma soprattutto si afferma sul panorama europeo vincendo prima una Coppa delle Coppe a spese del Real Madrid e poi una Supercoppa Europea ai danni dell'Amburgo. In questo periodo, assume per una decina di mesi anche il ruolo di commissario tecnico della nazionale scozzese, che guida nel Mondiale messicano del 1986, stavolta senza grandi risultati. Il 1986 è l'anno della sua svolta definitiva: a novembre, assume la guida del Manchester United, una squadra che dopo un glorioso passato è in un periodo di grave crisi, e da almeno vent'anni non riesce a vincere il titolo in Inghilterra. Al suo arrivo, ha il compito di portare i Red Devils alla salvezza, ma nel giro di pochi anni riesce a rinnovare e migliorare il gruppo e conquista i primi trofei: una FA Cup nel 1990, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Europea nel 1991 (l'anno del ritorno delle squadre inglesi alle competizioni europee dopo il disastro dell'Heysel), una Coppa di Lega nel 1992, e finalmente il Campionato inglese nel 1993, il primo di 12 titoli inglesi in 19 anni, una media davvero notevole; insieme ai successi, nascono anche le basi per il grande team che sarà protagonista negli anni successivi, con giocatori del calibro di Schmeichel, Hughes, Robson, Bruce, Cantona, Keane, e alcune giovani promesse come Giggs, Scholes, Beckham e i fratelli Neville. Dopo essere diventato una grande realtà del calcio inglese, lo United si afferma anche in Europa, partecipando stabilmente alla Champions League, fino alla definitiva affermazione nel 1999, con il treble (l'equivalente inglese del triplete): vittoria del Campionato all'ultima giornata, vittoria nella finale di F.A. Cup contro il Newcastle e, infine, successo nella finale di Champions League ai danni del Bayern Monaco, con il risultato ribaltato nei minuti di recupero dopo essere stati in svantaggio per tutta la panchina; la Coppa Intercontinentale è il suggello a una stagione quasi perfetta (eccetto la Supercoppa Europea, persa contro la Lazio di Eriksson), e dopo 13 anni a Manchester sembra il punto più alto della carriera di Ferguson. Ma Sir Alex non è ancora sazio di vittorie, e pur mancando altri successi in Europa continua ad affermarsi ripetutamente in Inghilterra, rinnovando la squadra con altre giovani promesse, su tutti Rooney, Cristiano Ronaldo, Ferdinand e Vidic. Dopo un periodo meno soddisfacente, che sembra il preludio per il declino e la fine dell'esperienza di Ferguson a Manchester, nel 2008 arriva un'altra stagione incredibile: dopo l'ennesima vittoria in Premier League, lo United bissa il successo in Champions League ai rigori contro il Chelsea, e poi conquista anche il Mondiale per Club, mentre Cristiano Ronaldo ottiene il prestigioso Pallone D'Oro come miglior giocatore dell'anno. L'anno seguente il Manchester ha l'opportunità di realizzare il bis in Europa, ma sulla sua strada trova il Barcellona di Guardiola e Messi, e il sogno di un nuovo successo sfuma e i Red Devils si accontentano dell'ennesima Premier League; stesso risultato due anni dopo, nel 2011, quando sono ancora i blaugrana a sconfiggere in finale di Champions gli uomini di Ferguson, che però conquista il diciannovesimo titolo inglese, rendendo lo United la prima squadra inglese per campionati vinti. L'ultima stagione, la ventiseiesima alla guida del club di Manchester, non è iniziata benissimo per sir Alex e i suoi giocatori: a causa della sconfitta contro il Basilea, lo United è stato retrocesso dalla Champions in Europa League, e in campionato ha subito un pesante 1 a 6 in casa contro i rivali del City guidati da Mancini; ieri, inoltre, il Blackburn ha parzialmente rovinato la festa per i 70 anni del manager scozzese, vincendo in casa dei Red Devils per 3 a 2. Ma di certo non saranno queste difficoltà a oscurare la grandissima carriera di Sir Alex, un uomo capace di vincere ben 47 trofei in 38 anni da allenatore (di cui 39 in 26 anni trascorsi alla guida del Manchester). Tantissimi giocatori sono cresciuti sotto la sua guida, hanno lasciato il calcio e adesso sono allenatori a loro volta, molti manager hanno sfidato il suo predominio in Inghilterra e in Europa (su tutti Wenger, tecnico dell'Arsenal), ma lui è sempre lì, saldo al suo posto, e ha intenzione di rimanerci fino a che la salute glielo consentirà; a oggi, è già l'allenatore con il record di giorni consecutivi alla guida del Manchester e il secondo per anni di permanenza sulla stessa panchina (dietro all'irraggiungibile Guy Roux, che per 44 anni consecutivi è stato allenatore dell'Auxerre in Francia!), oltre al recordman assoluto di competizioni vinte da manager. E siamo certi che, anche all'alba del suo settantesimo compleanno, Sir Alex farà tutto il possibile per aggiungere nuovi trofei alla sua ricchissima bacheca, e far crescere sempre di più la sua leggenda come allenatore-bandiera dei Red Devils.
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