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Solo un anno fa, appena sbarcato nel campionato italiano, era considerato da tutti il grande colpo di mercato della Juventus, l'uomo che poteva fare la differenza, il fuoriclasse tanto cercato e finalmente trovato da Marotta e Paratici tra molti altri giocatori, buoni o meno; adesso, per tanti esperti è diventato un atleta sopravvalutato, inadatto al modulo e agli schemi del nuovo allenatore Conte, e si comincia a parlare di una sua cessione a gennaio. Davvero strano il destino di Milos Krasic, centrocampista serbo di 27 anni, che si è presentato ai tifosi come il "nuovo Nedved", anche per via dei capelli biondi, e rischia di lasciare Torino con la nomea, molto meno gratificante, di "nuovo Diego". Dopo gli esordi con il Vojvodina nel campionato serbo, Krasic si trasferisce giovanissimo in Russia, al CSKA di Mosca, e riesce lentamente a ritagliarsi uno spazio da titolare, partecipando alla lunga serie di successi dei moscoviti: in sei anni, vince due campionati, quattro coppe e quattro supercoppe nazionali. E' protagonista anche con la maglia della sua nazione, con cui partecipa a ben tre Campionati Europei Under 21, in cui ottiene due secondi posti (perdendo anche una finale contro l'Italia di Claudio Gentile, ma in quel caso resta in panchina) e un terzo posto, e fa parte anche della sfortunata spedizione olimpica, che si rivela decisamente amara. La vera vetrina, in cui il giovane centrocampista comincia lentamente a mettersi in luce, è la partecipazione alle Coppe Europee: durante l'esperienza russa, Milos conquista la Coppa UEFA nel 2005 (gioca la finale da subentrante), perde la Supercoppa Europea contro il Liverpool (stavolta è titolare), ma soprattutto gioca con costanza queste partite internazionali, che gli permettono di guadagnarsi un posto anche nella nazionale maggiore. Il 2009-10 è l'anno di grazia per lui: ottiene il suo record di reti nel campionato russo e segna 4 gol anche nella Champions League (di cui uno all'Old Trafford di Manchester nello spettacolare 3-3 contro lo United), permettendo al CSKA di superare il primo turno e giungere fino ai quarti di finale, in cui si arrende all'Inter di Mourinho, che poi vincerà la coppa. A sancire il suo grande momento, arrivano anche il riconoscimento di Miglior giocatore serbo del 2009 e la partecipazioni ai Mondiali in Sud Africa, durante i quali tuttavia non riesce a impressionare come aveva fatto durante la stagione. Alla luce di queste ottime prestazioni, tuttavia, viene scelto dalla Juventus di Gigi Del Neri, reduce da una stagione estremamente deludente, come uno degli elementi che dovranno riportare i bianconeri nell'elite del calcio italiano ed europeo; dopo una lunga trattativa, Krasic arriva infine a Torino tra grandi aspettative, con la convinzione che la sua velocità e il suo atletismo faranno la differenza nella serie A. La prima parte di stagione sembra dar ragione alla dirigenza juventina: Milos diventa subito un elemento fondamentale della squadra bianconera, comincia a distribuire assist e a dispensare grandi giocate, oltre a trovare il gol con una certa continuità, come dimostrano la tripletta rifilata al Cagliari o la rete realizzata in pieno recupero contro la Lazio, decisiva per la vittoria; unico neo, l'accusa di accentuare troppo i contatti, che gli costa anche 2 giornate di squalifica dopo una netta simulazione contro il Bologna. Poi, da gennaio, il serbo comincia a calare nettamente di rendimento, forse condizionato dalla stanchezza, perchè non ha avuto tempo di riposare nemmeno d'estate per via dei Mondiali e del campionato russo; comunque, del giocatore che aveva fatto sperare i tifosi a inizio stagione non c'è più traccia, gli acuti sono decisamente pochi, le prestazioni anonime si moltiplicano, e qualcuno inizia a pensare di aver sopravvalutato Krasic. La stagione del debutto si conclude comunque con 9 reti all'attivo tra campionato, Coppa Italia ed Europa League, un bottino di tutto rispetto, e tanti pensano che la seconda parte di stagione deludente sia dovuta anche al rendimento della squadra, letteralmente crollata nel girone di ritorno. La stagione successiva inizia con un nuovo allenatore, Antonio Conte, che come il suo predecessore da agli esterni di centrocampo un ruolo decisamente importante nel suo schema di gioco; sembra l'occasione giusta per Krasic per dimostrare che è il top player che molti tifosi sperano, ma l'estate non inizia nel migliore dei modi. Il giocatore non ottiene la fiducia del mister perchè sembra poco adatto a svolgere la fase difensiva, e in attacco non riesce ad incidere come in passato, così all'esordio viene messo in panchina, riserva di Pepe e del neo arrivato Giaccherini. Nelle partite successive, Milos ritrova il posto da titolare in campo, ma continua a lasciare molto perplessi e le sue prestazioni restano insufficienti: contro il Catania realizza fortunosamente il gol del pareggio juventino, grazie soprattutto all'errore del portiere avversario, ma non fa altro; contro il Milan, nella miglior partita disputata dalla squadra di Conte, è l'unico giocatore a non convincere, tanto da essere sostituito dopo nemmeno un'ora di gioco. Neanche in nazionale riesce a rilanciarsi, anche nella partita contro l'Italia denota una preoccupante involuzione, e i dubbi sulle sue reali capacità, sul suo essere davvero un campione di livello mondiale, cominciano a diventare sempre maggiori, tanto che qualcuno comincia a ipotizzare una sua cessione già a gennaio; l'infortunio recente di Giaccherini sembra offrirgli un'altra possibilità per giocare titolare, ma dietro di lui scalpitano già Elia ed Estigarribia, anche loro in cerca di un posto nella formazione iniziale di Conte. A detta dei giornalisti, i problemi di Krasic sono causati anche dalla sua scarsa conoscenza dell'italiano: in un anno a Torino, non è ancora riuscito ad imparare bene la lingua, e questo gli crea difficoltà a capire le indicazioni dell'allenatore e i consigli dei compagni. Non può essere questo, tuttavia, il motivo a cui attaccarsi nel caso in cui le sue prestazioni non migliorassero, anzi: è proprio nelle difficoltà che un campione riesce ad esaltarsi e a tirare fuori il meglio di sè, dimostrando a tutti le sue reali capacità. I tifosi bianconeri si augurano che le cose vadano così anche per Krasic, e sperano di rivedere presto l'ala inarrestabile che li aveva fatti sognare al suo arrivo a Torino, tanto da meritarsi il soprannome di "nuovo Nedved", perchè gli anni senza trionfi sono decisamente troppi, come troppi sono i presunti campioni arrivati e presto ripartiti tra i mugugni e la delusione; da appassionati di calcio, ci si augura che il serbo non sia uno di loro.
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