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TIRALONGO, UNA VITTORIA D'ALTRI TEMPI

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Quella di Paolo Tiralongo è una vittoria che ha il sapore di altri tempi, quelli in cui prima di essere sportivi si è uomini. Vince durante una tappa che ha dell’incredibile se si pensa che la vittoria strappata oggi stava irrimediabilmente sfumando, poi il colpo di reni ma soprattutto l’aiuto insperato e provvidenziale. Tiralongo vince con l’aiuto onesto e vero del suo ex capitano Alberto Contador, che decide di dare una mano all’amico di tante avventure all’Astana la squadra di cui fino all’anno scorso era capitano. Non se l'è sentita di lasciare il suo compagno e gli ha donato, con un esplosione di forza e tecnica il giusto riconoscimento per averlo assistito come un cavaliere fa con il suo Re. La maglia rosa prima incita alla fuga il suo ex gregario, poi scatta a sua volta, lo raggiunge e lo aiuta a resistere alla rimonta di Nibali e Gadret, lasciandogli la vittoria finale. Grandi entrambi. La tappa viene disputata tutta sotto la pioggia e non mancano le fughe, la più importante dopo 48 km, con Bak, Rabottini e Pineau. Il vantaggio del terzetto arriva a sfiorare i 12 minuti. Sul Mottarone, prima salita della giornata, Garzelli va all’inseguimento, ma sul gpm passa per primo Pineau, Rabottini e Bak sono a 26”, Garzelli a 1’10”. Il leader dell’Acqua e Sapone raggiunge i fuggitivi lungo la discesa, poi arrivano pure Tschop e Cherel. Il gruppo segue da lontano, Di Luca gestisce la manovra di risalita fino a che non c’è il fatale incontro con uno spartitraffico da cui si genera una caduta a farne le spese è Craig Lewis che viene soccorso e portato all’ospedale in ambulanza: per lui frattura della gamba sinistra. Poco dopo si ritira anche Pinotti, beffato ieri sul traguardo di San Pellegrino. A 26 km dal traguardo Bak cede, ma ormai c’è poco da fare anche per gli altri, visto che il gruppo sta recuperando velocemente. A 19 km da Macugnaga Garzelli si rialza. Rabottini e Pineau non si arrendono. A poco più di 6 km dal traguardo scatta Tiralongo. Reagiscono prima Rodriguez, poi Dupont, Kruijswijk e Gadret, ma proprio quando il tentativo di Taralongo pare esaurirsi, ecco lo scatto di Contador, che stacca tutti, supera Gadret, affianca il suo ex gregario, lo aiuta a resistere e assiste al suo successo, davanti a Nibali, che giunge a 3”, poi Gadret, Rodriguez e Krijswijk a 6”, quindi Scarponi a 8”. Il siciliano, grazie all’abbuono per il terzo posto, recupera così 13” importantissimi su Scarponi. Rujano, è l’uomo di classifica più in crisi, arriva 23° a 2’20”, passando da 6° a 10° nella generale, Menchov accusa 1’01”, Arroyo 1’15”. Contador è sempre più maglia rosa, davanti a Scarponi, a 5’18”, e Nibali a 5’52”. La gioia di Tiralongo è l’arrivo scortato dal suo ex capitano. Anche oggi Alberto Contador ha ricordato al mondo che nello sport c’è posto per i sentimenti. L’amicizia va oltre i colori di una casacca, è qualcosa che porti nel cuore e che Tiralongo e Contador hanno rappresentato con estrema sincerità davanti al mondo intero. Alberto ha visto l’amico in difficoltà lo ha seguito da lontano poi ha deciso che era il momento di andare a raggiungerlo e di essere per una volta il suo gregario, infischiandosene dei colori che oggi rappresenta e ripagandolo degli aiuti di quando correva per Astana. Il tripudio di applausi a tutti e due è la scena di un ciclismo fatto non solo di casi negativi ma anche di incontri da cui nasce un’amicizia senza confini.
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