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SEMPRE PIU' CONTADOR

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Contador per l’ennesima volta primo sul podio e alle sue spalle tutti gli altri partecipanti alla 94^ edizione di questo Giro d’Italia. Non c’è che dire, lo spagnolo aumenta il suo primato portando con sé la prima dura tappa dolomitica. Dura perché la stessa Maglia Rosa a fine competizione dichiarerà di aver sentito il peso della fatica. La tappa del Grossglockner, temuta dai più, era sicuro che avrebbe fatto selezione. I distacchi dei maggiori pretendenti si sono quantificati in Scarponi che rimedia un settimo posto a 3’16" dal rivale spagnolo e Vincenzo Nibali ulteriormente in difficoltà con un ottavo posto e 3’09” di ritardo, ma sempre secondo in classifica. Contador dichiara che oggi la tappa non è stata semplice, la fatica è forse anche il peso di essere sotto i riflettori da giorni hanno condizionato in parte la sua azione d’attacco alla vittoria finale. Alberto ha raccontato di essersi reso conto che era il momento di lanciarsi sulla preda quando ha notato che Scarponi iniziava a muoversi e Jose Rujano lo ha seguito, quest’ultimo ha il privilegio di concludere la tappa vincendo. Gli avversari dello spagnolo invece ci tengono a sottolineare lo stato di estrema forma di Contador, per nulla impaurito dalle pendenze abbastanza notevoli, anche oggi strappa il gruppo concede alle televisioni di ammirare un ciclismo in montagna che ci ricorda tanto l’Indurain degli anni ’90. Secondo i diretti interessati della manovra, la forma fisica di Alberto è in netta crescita e la sua azione si fa sempre più incisiva come sostiene Nibali parlando di “marcia in piu”. Per gli amanti della cronaca la tappa si è decisa a 200 metri dal tragurado. Contador lascia andare a vincere Rujano con la giusta signorilità che solo un campione come lui sa esprimere in questo genre di tappe. Gadret segue a ruota il duo di testa e conquista il terzo posto a 1’27”. Dietro di lui Dupont e Anton, a 1’29”, poi il gruppetto con gli italiani: Scarponi e Nibali a 1’36”, preceduti pure da Kreuziger, insieme a Kiryienka, il ritrovato Menchov e Arroyo. Contador è sempre più rosa, con 3’09” su Nibali, 3’16” su Scarponi, 3’25” su Arroyo e 3’29” su Kreuziger. Merita nota La fuga più lunga della giornata ha inizio dopo 41 km, con 16 protagonisti: Sarmiento, Nocentini, Vicioso, Valls Ferri, Lewis, Losada, Spezialetti, Lastras, Samoilau, Kiserlovski, Noè, Vandewalle, Weening, Nordhaug, Meyer, Hoogerland. Tutti all’attacco sui primi tre gpm. Sul Monte Croce Carnico passa per primo Samoilau, su Spezialetti e Weening. Sul Gailbertgsattel vince ancora Samoilau, su Kiserlovski e Spezialetti. Sul Iselbergpass la spunta Kiserlovski davanti a Samoilau e Lastras. Sull’ultima salita va subito all’attacco Kiserlovski, compagno di Kreuziger nell’Astana, ripreso a staccato da Sarmiento e Weening, che si arrendono solo a 8 km dalla fine alla reazione dei grandi.
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