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GIRO D'ITALIA: LE MAGLIE SOGNATE...

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Quando si dice Giro d’Italia non si può non fare l’accostamento più evidente con la famosa “Maglia Rosa”. Chi già mastica qualcosa di ciclismo sa bene che indossare una maglia fa di un partecipante alla corsa rosa un professionista che si distingue dagli altri. Al Giro ve ne sono 4 fondamentali: la Maglia Rosa, la Maglia Rossa, quella Verde e la Bianca. Ognuna di queste ottiene un valore all’interno della competizione. Veniamo, quindi, all’analisi della più prestigiosa, senza ombra di dubbio quella Rosa. Chi la possiede detiene la classifica generale, è quindi il leader della corsa. Si diventa leader detenendo il tempo migliore stabilito in base ad una graduatoria a tempo, stilata sommando i tempi di arrivo di ogni ciclista per ogni tappa della competizione. Il colore non è a caso, ma celebra il rosa di “Gazzetta dello Sport”, organizzatore della competizione, come abbiamo visto precedentemente. La Maglia Rossa è abbastanza particolare, perché per indossarla bisogna essere leader della classifica a punti: è una delle classifiche accessorie della corsa a tappe italiana, istituita nel 1966. Consiste in una graduatoria determinata dai piazzamenti dei corridori al traguardo. Il leader della classifica indossa la maglia rosso passione. La classifica a punti fu introdotta nel 1966, senza che vi fosse associata una maglia, mentre per le due edizioni successive venne assegnata una maglia rossa. Dall'edizione del 1969 venne introdotta la Maglia Ciclamino. La Maglia Verde è riservata ad una particolare categoria di ciclisti. Sono i cosiddetti “scalatori”, quelli che senza paura affrontano le grandi tappe di montagna e scalano nel vero senso della parola pendenze così ripide che a volte le ammiraglie di ogni squadra, le auto che seguono i corridori, devo desistere e vengono adoperati dei normalissimi scooter, perché più versatili in queste condizioni. La classifica scalatori, ufficialmente classifica Gran Premio della Montagna, è una delle classifiche accessorie istituita nel 1933. Consiste in una graduatoria determinata dai punti che vengono assegnati ai ciclisti che transitano per primi ai traguardo dei Gran Premi della Montagna, in gergo tecnico viene individuata spesso attraverso l’acronimo GPM. La Maglia Bianca viene attribuita alla migliore giovane promessa dell’edizione in corso di svolgimento. Istituita nel 1976, è concessa in base ad una graduatoria a tempi che riguarda solo i ciclisti che non hanno ancora compiuto il venticinquesimo anno di età il 1º gennaio dell'anno in corso. E’ una sorta di riconoscimento che il mondo ciclistico attribuisce a corridori che si mettono in mostra per particolari qualità tecniche, un modo per ribadire anche il fatto che il Giro ha bisogno di, usando unespressione colorita, gambe fresche per ravvivare la contesa finale. Caduta in disuso è la Maglia Nera, ovvero il simbolo dell'ultimo classificato nella competizione ciclistica del Giro d'Italia, molto ambito dai ciclisti che non avevano altre occasioni per mettersi in mostra e per conquistare il cospicuo premio in denaro che garantiva al traguardo finale. Fu assegnata tra il 1946 e il 1951. Insieme alla maglia nera non ha più valore la Maglia Azzurra, quella dell'Intergiro. La classifica Intergiro del Giro d'Italia è stata una delle classifiche accessorie della corsa ciclistica a tappe italiana, dal 1989 al 2006. Tale classifica venne istituita per animare la corsa sin dalle prime battute di ciascuna tappa, con un traguardo volante, di solito posto intorno alla metà del percorso. Fino al 2005, la classifica era basata sui tempi di percorrenza, al netto degli abbuoni, per l'ultima edizione si è adottato un metodo a punti che bilanciava la posizione all'Intergiro con quella al traguardo di tappa e in classifica generale. Per quest'ultima edizione la classifica prese il nome di Grancombinata. E per chiudere potremmo dire “Ad ognuno la maglia sua”: fatevi sotto!
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