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L'ORCHIDEA...UN FIORE SENZA TEMPO

capitolo terzo: il rinvaso

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Generalmente quando compriamo una pianta, o meglio ancora ci viene regalata, pensiamo che la prima cosa da fare sia “svasarla” o meglio di cambiarle vaso. In verità questa operazione non è sempre consigliata, ed ancor meno se si tratta di orchidee. Infatti il rinvaso per queste bellissime piante è necessario solo quando: il terriccio resta sempre umido e quindi marcisce, quando il vaso è diventato troppo piccolo, in caso venga infestato da parassiti o muffe. In ogni caso se fosse proprio necessario, la prima coda fare è prelevare la pianta con tutte le radici dal vaso esistente e bagnarle bene in modo da renderle elastiche. Le radici secche vanno tagliate con cesoie precedentemente disinfettate, e và eliminato e staccato dalle radici tutto il materiale esistente, come polistirolo, brecciolina, legnetti e così via. Il momento del rinvaso può essere buono anche per decidere di dividere la pianta qualora fosse cresciuta troppo.
I substrati esistenti sono numerosi ma non tutti sono compatibili con la pianta dell’orchidea, in ogni caso, qualsiasi esso sia, l’importante è che non sia un substrato che resta per molte ore bagnato e che asciughi rapidamente. Si può scegliere ad esempio di utilizzare:
- sfagno;
- torba di sfagno;
- osmunda;
-foglie di faggio;
- lana di roccia;
- coteccia di sughero;
- carbone di legna e così via.
Il più diffuso è il bark. Quest’ultimo è un materiale cvostituito da corteccia di abete rosso e di  Pseudotsuga douglasii. Le cortecce vengono frantumate in piccolissime porzioni da pochi millimetri ed immerse in acqua per 24 ore prima dell'uso. Mantengono inalterate le loro caratteristiche per circa quattro anni, dopo di che iniziano a deteriorarsi ed il ph aumenta fino a 6, quindi devono essere sostituite. Una volta scelto il substrato e preparato, il passo successivo consiste nel sistemare sul fondo del vaso scelto i pezzetti di corteccia (o altro) più grandi in modo da favorire meglio il drenaggio, inserire le radici e riempire con il resto del substrato, assicurando che sia sistemato in modo uniforme tra le radici. In fine battete il vaso con le mani le pareti esterne in modo da permettere l’assestamento di radici e substrato.
In caso siano stati fatti tagli di radici vecchie, la pianta và lasciata riposare per sette giorni lontano dalla luce diretta e poi annaffiata gradualmente. Se invece non sono stati effettuati tagli, si può procedere subito ad immergere la pianta con tutto il vaso in acqua fino a quando il substrato non è completamente immerso, lasciata per circa mezz’ora e poi tolta facendo “sgrondare” l’acqua in eccesso.

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