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Christian De Sica insulta il vino abruzzese, dure repliche da Marsilio e Smargiassi

Battutaccia nel trailer del nuovo cinepattone di Netflix

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L’Abruzzo è terra di poeti, artisti, cultura, di scrigni naturali di una bellezza mozzafiato, ricchi di biodiversità e vita. E di grandi lavoratori. Anche emigrati all’estero e capaci di affermarsi ovunque nel mondo. Al lavoro nei campi sono legate alcune delle tradizioni più importanti, i tempi della vendemmia e della produzione vitivinicola segnano lo scorrere dell’autunno e di tutto l’anno solare. 

La vite e i suoi frutti sono tratti distintivi del paesaggio abruzzese ed identitario, storico, culturale delle nostre comunità. Vini premiati e che sono conosciuti e rinomati in Italia e all’estero, dal Vinitaly al Merano Wine Festival tante le medaglie e le premiazioni ottenute. 

È stato sentito come un insulto, uno schiaffo all’eccellenza e al lavoro di migliaia di abruzzesi, la battutaccia di Christian De Sica contro i vini abruzzesi. La si può ascoltare distintamente nel trailer di “Natale a tutti i costi”, cinepattone di quest’anno, targato Netflix e che vede ancora una volta l’attore protagonista. 

Tra i primi ad insorgere e a schierarsi a difesa dei nostri vini il presidente della Regione Marco Marsilio che ha inviato una lettera aperta a De Sica. «Caro De Sica, il trailer del suo ultimo e atteso cinepanettone si apre con una battuta poco “sobria” sui vini abruzzesi, che sinceramente ci ha lasciato con l’amaro in bocca – scrive nell’incipit della lettera Marsilio - comprendiamo che un copione comico, volendo descrivere la scenetta divertente di un ospite invitato ad assaggiare un pessimo vino presentato da un’enoteca come “vino dell’anno”, dovesse inevitabilmente “colpire” qualcuno». Il presidente della giunta regionale esprimere dispiacere perché gli autori del film non hanno avuto «la fantasia e l’acume necessari per evitare di recare un’offesa gratuita e ingenerosa, oltre che profondamente ingiusta: non vorremmo che tale scelta fosse figlia di un vecchio pregiudizio nei confronti del vino abruzzese, che invece da decenni ha raggiunto punte di eccellenza e continua a ottenere prestigiosi riconoscimenti a livello nazionale e internazionale». La visione del film, sottolinea Marsilio, potrebbe «farsi davvero l’idea che i vini abruzzesi siano generalmente prodotti di scarsa qualità, minando una reputazione conquistata con tanto lavoro e altrettanta passione».

«Come “punizione” per il danno arrecato, meriterebbe che la invitassimo a fare una tradizionale “passatella” in una delle splendide cantine abruzzesi per poi farla “olmo”, negandole il piacere di condividere in amicizia i nostri deliziosi vini, rimandandola a casa con la gola asciutta e la sete inesausta – prosegue la lettera di Marsilio richiamando la tradizione e il classico gioco di carte abruzzese - ma siccome noi abruzzesi siamo “forti e gentili”, non le useremo questa cattiveria e le proponiamo di chiudere questo sgradevole incidente accogliendo il nostro invito a venirci a trovare quanto prima». 

«Siamo sicuri che lei conosca e frequenti la nostra regione e non dubitiamo della sua buona fede e del fatto che il danno recato non sia stato certo volontario» e «a una battuta gratuita che si poteva risparmiare, potremmo rimediare con uno spot gratuito per i nostri vini, che lo meritano, così da lenire i sentimenti feriti dei nostri viticoltori e degli abruzzesi tutti e rinsaldare il legame con il suo pubblico, che anche qui è numeroso e al quale, invece di un sorriso, questa volta ha strappato una smorfia – propone in conclusione della missiva il presidente della Giunta Regionale - inoltre, sarà mia premura farle ricevere una bottiglia delle nostre “bollicine”, perché l’Abruzzo offre anche ottimi spumanti con i suoi vitigni autoctoni, per brindare al Natale e al nuovo anno». 

«Cinepanettone, insomma la solita buffonata natalizia utile solo a garantire a De Sica di continuare a vivere una vita agiata, nulla di nuovo da decenni – attacca il Presidente della Commissione Vigilanza del Consiglio Regionale Pietro Smargiassi - solita volgarità, solite battute» che non è «mai riuscito a vedere fino alla fine di una proiezione in quanto espressione di «una comicità che non mi piace, ma non per questo ho mai definito un film di De Sica “una merda”». Al contrario, prosegue Smargiassi, De Sica così «con leggerezza preoccupante» ha definito i vini abruzzesi offendendo «tante famiglie che con anni di sacrifici e duro lavoro portano avanti tradizioni e cultura di una terra che, al contrario di come questo “figlio di Attore” li definisce, produce vini di assoluta eccellenza». «Basterebbe informarsi per scoprire che ormai da anni l’Abruzzo vanta vini pregiati ed è persino entrata nel mercato delle bollicine ben figurando» scrive Smargiassi difendendo «grandi vini in una grande terra». Ma tutto questo «De Sica questo non può saperlo, occorre studiare e informarsi, lavorare e  sudare sulla terra d’Abruzzo per apprezzare i sacrifici dei nostri produttori» l’affondo conclusivo del presidente della commissione vigilanza regionale che si augura nessun abruzzese «decida di buttar soldi nel suo film ma, al contrario, li spenda acquistando un buon vino d’abruzzo e brindi “alla faccia so”». 

 

 

 

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