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Carte da gioco abruzzesi: le caratteristiche e la storia

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Le carte da gioco in Italia sono caratterizzate da una storia pluricentenaria, tanto che ancora oggi, per quanto concerne il settore dell'intrattenimento, giocano un ruolo fondamentale. Si tratta ormai di una vera e propria tradizione, che dai più grandi viene tramandata anche ai più piccoli. L'avvento della tecnologia e dell'online non ha portato gli italiani ad accantonare le carte, bensì ad inserirle anche in tutte le varie piattaforme di casinò digitali, dove si possono analizzare le caratteristiche del poker online, della scopa, della briscola, del blackjack e di molti altri giochi ancora. A dimostrare quanto siano importanti le carte da gioco per il popolo italiano c'è il fatto che in ogni regione della nostra penisola viene fatto un uso di carte differenti, con giochi differenti e con regole differenti. 

Tra le carte più note del panorama italiano, rientrano sicuramente quelle abruzzesi. Tracciare l'origine delle carte da gioco in linea generale è un lavoro decisamente complesso, tanto che ancora oggi non ci sono testimonianze storiche del tutto sicure e precise. Tuttavia, sembra che esse siano nate in Cina per poi essersi spostate in Medio Oriente. Se è difficile stabilire l'origine delle carte da gioco, figuriamoci quanto possa esserlo stabilire quelle di carte tipicamente regionali. Quel che è certo è che una volta giunte in Italia le carte hanno fin da subito stravolto l'intrattenimento dei cittadini, che si sono dati da fare per creare e diffondere varianti locali, a partire dalle piacentine fino ad arrivare a quelle siciliane, milanesi e napoletane. Per quanto concerne i mazzi di carte abruzzesi, i disegni che vengono raffigurati, a differenza di quelli presenti su altri tipi di carte, hanno a che vedere con la tradizione e con la storia della regione. 

Fattore curioso soprattutto nel momento in cui si scopre che quelle abruzzesi sono le carte italiane più recenti, tanto che sono state ufficialmente prodotte e lanciate rispettivamente nel Natale del 2011 e nel 2013. Considerata la grande influenza napoletana in Abruzzo, questi tipi di carte hanno quasi regalato un pochino di autonomia alla regione. Tuttavia, le carte abruzzesi presentano comunque gli stessi identici simboli di quelle napoletane: bastoni, coppe, denari e spade. Non mancano, però, delle varianti che sono piuttosto rilevanti e significative. L'asso di bastoni, infatti, è un vero e proprio omaggio al poeta pescarese Gabriele D’Annunzio, tanto che rappresenta la forza creativa, il coraggio, il vigore e la tenacia. 

Le coppe, invece, sono dedicate alla città di Teramo, nota in tutto il mondo per la ceramica di Castelli. Al seme dei denari è strettamente legata la città dell’Aquila, tanto che sul suo asso c'è una frase volta ad elogiare la forza di volontà degli aquilani, capaci negli anni di ricostruire una città falcidiata dai terremoti lungo l'arco dei secoli, ultimo caso la tragedia del 2009. Le spade, infine, sono legate a Chieti. Nell'asso del seme viene raffigurata una lama, che non è altro che un tributo all'arma che si trova cinta sul petto del Guerriero di Capestrano, nota scultura del VI secolo a.C. Il motto che accompagna la spada è “Ferrum est quodamat” (“è il ferro che ama”), un'altra citazione dannunziana.

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