+«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.+
"Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un'asta; chiunque, dopo essere stato morso, lo guarderà resterà in vita»". (Nm 21, 8)
Il serpente è simbolo della sapienza in molte culture, messo in alto, in modo da essere visibile a tutti, vuol significare l'atto di voler diffondere la vera saggezza e conoscenza. La Verità è l'unico antidoto efficace contro il veleno del menzognero! (Gv 8, 32). Per noi cristiani la croce che porta Gesù è il simbolo più eloquente della saggezza insegnataci da Cristo, "scandalo per i giudei e stoltezza per i pagani" (1 Cor 1,23). Una vita che si dona incondizionatamente e resta fedele all'Amore a qualsiasi costo.
+Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.+
L'Amore di Dio è così fedele e radicale da diventare paradosso. Il Padre, che al di sopra di tutto ama suo Figlio, ce ne fa dono e, umanamente ingiustificabile, lo fa nella consapevolezza che non l'avremmo accolto ma piuttosto maltrattato e ucciso. La logica ci direbbe che Dio ami più noi che il suo Unigenito, ma non è così. Questo è il paradosso dell'Amore di Dio che si risolve solo nella fede della Resurrezione, così come viene risolto il paradosso di un universo amato dal suo creatore ma ferito dalla morte e dal peccato.
+Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.+
Solo con il gesto radicale ed inconcepibile del Padre l'uomo ha potuto conoscere il suo Amore. Egli non più quel giudice implacabile che il mondo si aspettava ma colui che è disposto a mettere in gioco anche ciò che più ama per la nostra Salvezza. Adesso spetta a noi accoglierla e fare in modo che guarisca sia le nostre ferite personali che quelle della storia. Se rifiutiamo la sua "medicina" ci sarà impossibile guarire! Solo avendo fede, vedremo e riconosceremo il volto di Dio, guardando al "serpente" potremo essere guariti.
+E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».+
Se non ci facciamo illuminare dalla Luce di questo Amore l'umanità continuerà nei suoi orribili errori. Guerre, ingiustizie, divisione, odio, ancora siamo capaci di giustificare a noi stessi e agli altri tali nefandezze, ancora, anche fra di noi c'è chi punta il dito per condannare ed "uccidere" alimentando il peccato della violenza e della diseguaglianza. Entriamo nella sapienza del Cristo, e diffondiamo nel mondo il suo Verbo di Salvezza attraverso il messaggio concreto ed eloquente di una Carità autentica.
Fra Umberto Panipucci