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Passare all'altra riva attraverso una barca

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+In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.+

Passare all'altra riva attraverso una barca. Attraversare l'acqua nel linguaggio biblico vuol dire sempre purificazione dal peccato, pensiamo al passaggio del mar rosso, a quello del giordano e al battesimo di Giovanni. La barca è in questo specifico contesto il mezzo attraverso cui questo avviene, essa simboleggia la Chiesa. Proprio la comunità pensata e voluta da Gesù è lo strumento eletto per questa purificazione e liberazione dalla morte. La barca che compie questo viaggio non è sola, altre comunità seguono Gesù in questo viaggio attraverso altre barche, ovvero le diverse chiese che sorgono ispirate e guidate da quella fondata da Gesù.

+Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». +

La tempesta rappresenta le varie avversità che la Chiesa dovrà attraversare per compiere il suo viaggio. La legittima paura provata dai discepoli è invece prefigurazione della tentazione che i cristiani provano durante le persecuzioni e le prove della vita: "Dov'è Dio nella prova? Pechè non non interviene?

+Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».+

Il Sonno di Gesù vuol significare la apparente distanza che Dio sembra avere dalle vicende del mondo. MA non appena viene interpellato da chi resta con lui egli interviene. Il rimprovero di Cristo verso chi lo ha svegliato denuncia una mancanza di fede, le prove che la vita ci offre sono il mezzo attraverso cui "testiamo la nostra maturità umana e spirituale". Dio non ci abbandona nelle avversità e con noi sempre, nella gioia e nel dolore.

+E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».+

Lo stupore provato dai discepoli segna indelebilmente questo insegnamento esperienziale nella loro memoria. La natura obbedisce al suo Signore che a sua volta non ne diventa mai il tiranno, essa è infatti libera. Tuttavia questo tipo di autorità non è ancora compreso ed accettato dall'umanità. Stentiamo ad accettare di essere responsabili del creato senza sentircene anche i padroni, un vizio che spesso estendiamo anche nelle relazioni umane. Resto convinto che nel Vangelo c'è una dottrina morale e spirituale che è ancora lontana dall'essere completamente compresa ed esaurita e forse non lo sarà mai. La Vita di Gesù è una finestra che si apre sull'infinito splendore del divino, una luce che rischiara le tenebre e rimane inaccessibile.

Felice Domenica.

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