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'Ho sposato una scarpa', il debutto letterario di Alessandro Leone

Un libro dedicato al matrimonio

redazione
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“Ho sposato una scarpa” è il titolo del primo romanzo del vastese Alessandro Leone.

Se il vostro matrimonio sta per iniziare o per finire, questa storia è la vostra storia”: così l'autore presenta il libro, scorrevole e brillante, che fa ridere e riflettere.

Perchè hai deciso di scrivere la storia di Paolo e Pina?
“Quando incontri uno che scrive un libro, in genere gli chiedi perché lo ha scritto. Come se gli dicessi: ma era proprio necessario? In genere l'umanità ne farebbe volentieri a meno ed un libro serve solo a chi lo scrive che poi spesso è l'unico che lo legge. All'autopubblicazione segue insomma l'autolettura. Ma in questo caso alcune coppie di amici che si stavano per sposare ed alcune decisamente più stagionate hanno apprezzato queste pagine e mi hanno incoraggiato e sostenuto. E lo sai perché? Perché Paolo e Pina erano loro.

E cosa fanno di straordinario?
La cosa più pazzesca del mondo, si sposano. Come due scarpe, una accanto all'altra, questi due personaggi camminano e scrivono i passi della loro esistenza; ma non è facile, il mondo non li aiuta. Solo Dio li aiuta.
Io e mia moglie diamo una mano ad un sacerdote in una parrocchia nei corsi di preparazione al matrimonio. Sai cosa abbiamo scoperto? Che ci sono dei giovani che si amano veramente e vogliono stare insieme per affrontare tutte le pagine della vita. Hanno una luce particolare negli occhi. Secondo me dovrebbero farsi curare.

Dove posso si può trovare il tuo romanzo?
Sia nel formato cartaceo che ebook si trova su Amazon.it, Libreria Universitaria, Ibs.it e nelle librerie di Vasto e San Salvo. Si possono leggere gratuitamente i capitoli più gustosi su www.hosposatounascarpa.it o sulla pagina Facebook Alessandro Leone

Com'è l'incipit, cioè l'inizio?
Dio stavolta era arrabbiato veramente. “Non è per il fatto della mela in sé - andava ripetendo mentre camminava su e giù nel giardino dell’Eden - anche se era quella col bollino. La cosa che mi secca è che non mi hanno obbedito. Ma stavolta devo trovare una punizione che se la ricorderanno per sempre!” Poi gli balenò tutto ad un tratto un’idea degna del suo avversario di sempre. Diciamolo pure, un colpo basso. “Vi unisco in matrimonio, finché morte non vi separi! E adesso fuori dalle scatole!

La frase più bella?
Non te la posso dire, sono le ultime parole del racconto.

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