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'La Å torie' di Fernando D'Annunzio, tradizione vastese di Carnevale sempre sentita

Prima rappresentazione nell'aula consiliare 'Vennitti' del Comune, poi diversi appuntamenti in città

redazione
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Primo appuntamento nell'aula consiliare 'Giuseppe Vennitti' del Comune di Vasto, poi, a seguire, altri in diversi punti della città. Si parla de "La Å torie", una delle poche tradizioni carnascialesche che ancora oggi prosegue.
 
Scritta dal poeta Fernando D’Annunzio, giunge quest'anno alla sua 25^ edizione.
 
"Un appuntamento molto atteso - scrive Lino Spadaccini, cultore di storia locale sul blog NoiVastesi -, che propone una sintesi dei principali avvenimenti dell’anno appena trascorso, partendo da quelli a livello mondiale e nazionale, fino a giungere a quelli propriamente locali, attingendo soprattutto dalla classe politica, che non manca mai di fornire spunti interessanti. Lette o cantate - annota ancora Spadaccini - le "Štorie" sono state portate avanti e tramandate di generazione in generazione, dalla gente del popolo: persone semplici e argute che animavano le feste di carnevale con le pubbliche recite o sotto forma di cantata in versi, per lo più ottonari e quasi esclusivamente dialettali, come forma di intrattenimento goliardico e umoristico".
 
Tra i principali autori ricordiamo Antonio Parisi, animatore indiscusso di "Å torie" per mezzo secolo, a cavallo tra l'800 ed il '900. Tra la fine dell'800 e i primi anni del '900 fu un periodo molto fiorente per i cantori di "Å torie". Antonio D’Adamo (Cillacchie), nelle sue storie amava mettere in risalto le astuzie delle donne per ingannare gli uomini; Luigi Di Santo (Sande Lujegge), nel 1912 si ispirò alla conquista della Libia da parte dell’esercito italiano, mentre nel 1924 (domenica 10 febbraio) raccontò i contrasti amorosi tra Micheline, Tirisine e Luiggine. Una "Å torie" rimasta memorabile fu quella scritta dall’analfabeta Ferdinando Calvano, autore della Storia di Amba-Alagi, che fece furore nel carnevale del 1896. Tra gli altri autori ricordiamo Angelo De Felice (Criscenze), che in occasione del Carnevale del 1919 compose la Å torie dell'Inglese Americano, Antonio Muratore (Fo-Fo) e Sebastiano Ricchezza (Carpindàne). In particolare, questi ultimi due furono brillanti animatori del carnevale del 1924.
 
Tra gli altri autori non possiamo non ricordare Salvatore Sabatini (Papalène) e, soprattutto, Zì Nicola Giangrande, autentico animatore delle storie di carnevale per oltre sessant’anni. Le sue "Å torie" erano molto attese dai vastesi e, con la grande passione con cui le cantava, riusciva a calamitare l’attenzione delle piazze. Negli ultimi anni ha portato in giro la Å torie accompagnato dal Gruppo Popolare SAVAS (acronimo di "Società Autonoma Vagabondi A Spasso"), coordinato da Ezio Pepe. Tra gli autori possiamo inserire lo stesso Ezio Pepe, Zì Culucce, come testimoniato dal testo scritto per il Carnevale del 1987.
 
Ultimo interprete de "La Štorie" di Carnevale è il poeta vastese Fernando D’Annunzio. Spinto dall’amico Carmine D’Ermilio, dal 1995 ha raccolto il testimone di quest'antica tradizione, riproponendo ogni anno, una sintesi dei principali avvenimenti dell’anno appena trascorso, partendo dai fatti internazionali e nazionali, fino a giungere a quelli locali, attingendo soprattutto dalla classe politica, che non manca mai ogni anno di fornire spunti interessanti, condito con po' di pepe per rendere il piatto più gradevole e saporito.
 
«La "Å torie" è un canto della tradizione carnascialesca vastese il cui testo si rinnova ogni anno, poiché si ispira a vicende di attualità â€“ ricorda il poeta vastese – Le sue origini si possono far risalire all’epoca dei "cantastorie" e dei "menestrelli". A Vasto tracce certe di autori che si sono cimentati nella stesura dei testi di questo canto risalgono al 1800; prima si improvvisava e si imparava tutto oralmente, anche perché gli autori delle antiche edizioni erano a volte contadini analfabeti dotati però di grandi capacità nel rimare e nell’ironizzare. Sicuramente in passato non ci sarà stata una continuità nel portare avanti questa bella tradizione, ma molti anziani ricordano le "Å torie" del compianto Nicola Giangrande, cantate fino all’inizio dei trascorsi anni ’80. Poi, a parte qualche sporadico tentativo, la tradizione si interruppeNel passato â€“ prosegue Fernando D’Annunzio – il canto si esprimeva, a seconda dell’autore, a volte in italiano, a volte in dialetto antico, altre in dialetto più moderno. Per le edizioni più recenti, a partire dal 1995, abbiamo scelto il dialetto "moderno", che al vastese e abruzzese di oggi dovrebbe risultare più agevole per la lettura e per la comprensione. Per il raggiungimento di questo prestigioso traguardo è doveroso ringraziare il Circolo Socio-Culturale "Sant’Antonio Abate" da cui provengono cantori e musici, che ha sposato questa iniziativa e la porta avanti sin dall’inizio».     
 
Questi gli altri appuntamenti in programma per l'edizione 2019:
 
SABATO 2 MARZO
ore 16.00, visita alla Residenza per anziani "San Pio", Via S. Rocco
ore 17.00, Associazione Comunale "San Paolo", via Spataro
ore 19.00, Salone parrocchiale di S. Maria del Sabato Santo
DOMENICA 3 MARZO
dalle ore 16.30 varie tappe nel centro storico di Vasto ed esibizione sul palco in piazza L. V. Pudente alle ore 17.30 circa.
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