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Pellegrini sui luoghi di Nostra Signora del Vasto

L'appuntamento voluto dalla Parrocchia di Santa Maria Maggiore e dalla Confraternita della Sacra Spina e del Gonfalone

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Nel cuore della notte vastese, spezzando anche il chiasso dell’estate agostana, si può diventare pellegrini di Maria per costruire l’incontro con Dio.

Può sintetizzarsi con queste poche parole l’iniziativa della Parrocchia Santa Maria Maggiore e della Confraternita della Sacra Spina e del Gonfalone di ritrovarsi «per un cammino di preghiera e di grazia alla scoperta di una storia comune» come ha evidenziato nel suo saluto d’inizio di percorso il parroco don Domenico Spagnoli.

Cinque soste per un itinerario storico, religioso e musicale scandite dai canti del Coro Polifonico Histonium diretto dal Mestro Luigi Di Tullio per un pellegrinaggio mariano chiamato “Pellegrini sui luoghi di Nostra Singora del Vasto”.

Si è partiti proprio dalla chiesa di Santa Maria Maggiore (Nostra Signora del Vasto), per fermarsi nella seconda tappa al cospetto della Cappella della Madonna della Catena che la fede popolare volle edificare dopo gli avvenimenti tragici della frana del 1816, dell’epidemia del 1817 e del colera del 1837. Terza stazione all’ingresso della villa comunale per riflettere al cospetto della statua di Maria Immacolata, che fu collocata nel 1954 dal parroco dell’epoca don Nicola Di Clemente. E’ stata poi la volta dell’attuale cappella di San’Anna nel complesso storico dei frati cappuccini che inizialmente era dedicata a Santa Maria degli Angeli e infine in piazza Rossetti, la quinta e ultima tappa, nella chiesa dell’Addolorata storicamente dedicata a Santa Maria dei Guarlasi.

Una serata che viene ripetuta da anni, come ha ricordato don Domenico, che ha invitato a farsi coinvolgere in questo cammino di preghiera da Maria, guida dei pellegrini e protettrice dei viandanti. «Se il pellegrinaggio è la metafora della vita, quale migliore compagna di cammino più di Maria?».

 

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